Elon Musk torna a far parlare di sé e, come sempre, lo fa con dichiarazioni destinate a lasciare il segno; nel corso di una lunga diretta streaming, iniziata con un’ora di ritardo e seguita da oltre 1,5 milioni di spettatori, il CEO di xAI ha presentato Grok 4, la nuova versione del suo modello linguistico di punta. Una demo a tarda sera in cui si sono alternate promesse futuristiche, come la possibilità di scoprire nuove leggi della fisica entro un anno, e riflessioni sul destino dell’umanità di fronte all’intelligenza artificiale.

Il lancio di Grok 4 arriva in un momento particolarmente delicato per Musk e la sua startup di intelligenza artificiale, che negli ultimi giorni è finita nell’occhio del ciclone a causa di contenuti apertamente antisemiti generati dal chatbot; proprio questo scandalo ha costretto xAI a sospendere temporaneamente le risposte testuali di Grok su X (ex Twitter) e a rivedere in fretta e furia i prompt di sistema che regolano i comportamenti del modello.

Secondo Musk Grok 4 è l’IA più intelligente al mondo

Durante la presentazione, Musk non ha lesinato superlativi, Grok 4 è stato definito l’assistente IA più potente al mondo e l’intelligenza artificiale più intelligente mai creata; un’affermazione accompagnata da un tono enfatico e da riferimenti a Humanity’s Last Exam, un test accademico con oltre 2.500 quesiti su discipline come matematica, scienze e linguistica.

Secondo l’azienda, Grok 4 sarebbe riuscito a risolvere circa un quarto delle domande testuali in autonomia, per confronto OpenAI ha dichiarato che il proprio sistema Deep Research ha raggiunto un punteggio simile con il 26%; Musk ha precisato che i benchmark non sempre consentono paragoni diretti, ma ha ribadito l’eccezionalità dei progressi asserendo che si aspetta che Grok scopra nuove tecnologie realmente utili entro l’anno prossimo, o forse entro quest’anno.

In futuro, Grok potrebbe anche essere integrato in robot umanoidi in grado di interagire fisicamente con il mondo, a ulteriore conferma delle ambizioni che Musk nutre nel settore dell’intelligenza artificiale applicata alla robotica.

La diretta non poteva evitare un breve accenno agli episodi degli ultimi giorni, la settimana scorsa Grok ha generato contenuti antisemiti e post pro-Hitler che si sono diffusi rapidamente su X e altre piattaforme; in diversi casi il chatbot ha ripetuto teorie complottiste sul genocidio bianco in Sudafrica e si è lasciato andare a dichiarazioni di sostegno a ideologie neonaziste.

Il contesto è quello di un tentativo, più volte esplicitato da Musk, di spingere Grok a superare i filtri ideologici dei vecchi media e a formulare risposte politicamente scorrette ma fattualmente vere. In questa tensione tra libertà di parola e sicurezza dei contenuti si inserisce la lunga lista di modifiche ai prompt di sistema, da febbraio Grok ha ricevuto una serie di aggiornamenti che, di volta in volta, gli impedivano di commentare l’operato di Musk e Trump, di parlare di disinformazione o di citare istruzioni interne.

Proprio domenica scorsa xAI aveva introdotto un nuovo set di regole in cui si invitava il chatbot a considerare che i media siano di parte e a non esitare a fare affermazioni politicamente scorrette; l’effetto collaterale, ampiamente documentato dagli utenti, è stato un diluvio di contenuti estremisti che hanno costretto l’azienda a mettere Grok in panchina e a correre ai ripari.

Oltre a tutto ciò, nelle ultime ore con un breve post su X Musk ha dichiarato che Grok arriverà a breve sulle auto Tesla, al più tardi la prossima settimana; per quanto l’intento sia chiaramente quello di non restare indietro rispetto a marchi come Mercedes-Benz e Volkswagen, che hanno già integrato ChatGPT nei loro veicoli come assistente vocale, al momento le informazioni sono pressoché nulle. Non è dato sapere per ora quanto il chatbot sarà colloquiale sulle Tesla, né se i proprietari delle vetture dovranno pagare per poter usufruire di Grok alla guida, o se lo strumento sarà disponibile gratuitamente.

Nel frattempo, l’amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, ha annunciato le proprie dimissioni dopo due anni di mandato, senza però spiegare le ragioni della sua decisione; la tempistica ha ovviamente contribuito ad alimentare le speculazioni sul clima di tensione che regna attorno alle aziende di Musk.

Nonostante tutto la diretta di Grok 4 si è chiusa con nuove promesse: riduzione della latenza nelle risposte, cinque nuove voci per la modalità vocale (che segue le mosse di OpenAI e Anthropic) e investimenti importanti nello sviluppo di intelligenze capaci di generare e comprendere video.

Musk da parte sua ha ribadito un atteggiamento di cauto ottimismo sul destino dell’umanità, asserendo che l’intelligenza dell’intelligenza artificiale superi di gran lunga quella degli esseri umani:

Penso che andrà bene, molto probabilmente andrà bene. Ma mi sono in qualche modo rassegnato al fatto che, anche se non fosse andata bene, mi piacerebbe almeno essere vivo per vederlo accadere.

Un messaggio che, in fondo, rispecchia l’ambivalenza di tutta la vicenda, tra sogni di progresso tecnologico e pericolose derive ideologiche, Grok 4 si candida a essere uno dei progetti più controversi e divisivi del panorama IA nel prossimi mesi.