Il conto alla rovescia è ufficialmente partito, SpaceX ha ricevuto l’autorizzazione dalla Federal Aviation Administration (FAA) per procedere con il nono volo del sistema Starship, il mastodontico lanciatore orbitale che rappresenta il cuore del programma spaziale di Elon Musk.

La nuova finestra di lancio potrebbe aprirsi già il 28 maggio, tra le 01:15 e le 03:34 ora italiana, e promette di segnare un momento storico non solo per l’azienda, ma per l’intera corsa allo spazio del settore privato.

La FAA dà l’ok, attesa per il nono volo di Starship

Come sempre quando si parla di voli spaziali, il contesto è tutto: il via libera della FAA arriva dopo settimane di attende indagini sull’incidente che aveva interessato l’ottavo volo di Starship avvenuto il 7 marzo scorso e terminato con la perdita della navicella.

SpaceX ha fornito il proprio rapporto tecnico il 14 maggio e, a seguito di una valutazione rigorosa delle contromisure adottate, l’agenzia federale ha dichiarato di non riscontrare rischi per la sicurezza pubblica, aprendo così la strada al tanto atteso test orbitale.

A rendere il volo 9 particolarmente significativo e potenzialmente rivoluzionario, è il fatto che per la prima volta verrà riutilizzato un booster Super Heavy; si tratta nello specifico del Booster 14, recuperato a gennaio tramite la gigantesca torre Mechazilla e testato ad aprile con successo durante un’accensione completa dei 33 motori raptor.

Al suo fianco volerà la Ship 35, che però non è stata esente da problemi tecnici nelle ultime settimane, durante i test statici pre volo SpaceX ha dovuto affrontare malfunzionamenti anomali nei motori raptor, tanto da dover effettuare tre distinti static fire test; solo il 23 maggio è stato condotto anche un spin prime test meno invasivo, utile a testare le turbopompe senza accendere i motori.

Proprio a causa di questa complessità tecnica crescente, la FAA ha deciso di espandere in modo significativo le aree di esclusione aerea e marittima, si parla di una zona di pericolo che ora arriva a 1.600 miglia nautiche (quasi 3.000 Km), estendendosi dalle coste del Texas fino alle Bahamas; questo per via della concreta possibilità che detriti del Super Heavy o della stessa navicella Starship possano disperdersi durante le fasi critiche del volo.

A differenza dei tentativi precedenti il Booster 14 non sarà recuperato al volo da Mechazilla, ma tenterà un rientro controllato in mare, un passaggio fondamentale per validare la traiettoria di discesa e i sistemi di stabilizzazione; l’esito di questa manovra sarà particolarmente interessante per gli analisti del settore e potrebbe determinare i prossimi passi del programma.

L’obbiettivo dichiarato da SpaceX è chiaro da tempo, rendere il sistema Starship completamente riutilizzabile, abbattendo drasticamente i costi e i tempi di accesso all’orbita terrestre e oltre. Se tutto procederà come da programma il nono volo di Starship rappresenterà una pietra miliare per la space economy privata e, allo stesso tempo, una dimostrazione della volontà di SpaceX di spingere i limiti della tecnologia aerospaziale.

Ovviamente, in casi come questi, le incognite meteo e tecniche sono sempre dietro l’angolo e non è escluso che la data ipotizzata in apertura possa subire modifiche; non mancheremo di tenervi aggiornati al riguardo.