Manca ormai sempre meno al debutto sul mercato di Nintendo Switch 2, la nuova generazione della console ibrida della casa nipponica che, come già avvenuto con il modello originale, promette di unire ancora una volta il gaming da salotto con quello in mobilità.
Tuttavia, se fino ad oggi i dettagli sulle caratteristiche hardware erano frammentari o oggetto di indiscrezioni più o meno attendibili, nelle ultime ore è stata pubblicata quella che viene definita una “conferma assoluta” delle specifiche tecniche della console, offrendo così un quadro finalmente più completo e attendibile.
Nintendo Switch 2 potrebbe avere limiti evidenti in mobilità
A differenza della prima generazione, che utilizzava una versione praticamente standard del chip NVIDIA Tegra T1, Switch 2 può contare su un SoC fortemente personalizzato, progettato su misura dall’azienda appena menzionata per Nintendo e per il gaming mobile; eppure, sembra che le prestazioni differiscano sensibilmente tra modalità docked e undocked, e non sempre a favore della flessibilità d’uso.

Come è facile intuire, il clock della GPU in modalità portatile scende drasticamente, così come la larghezza di banda della memoria; si tratta di limiti strumentali, legati evidentemente alla necessità di contenere i consumi energetici e la dissipazione termica (anche alla luce della ventola attiva integrata nel nuovo dock che dovrebbe compensare l’aumento prestazionale quando la console è collegata a un TV).
Guardando ai dati grezzi, la GPU basata su architettura Ampere raggiunge un massimo teorico di 3,072 TFLOP in modalità docked, che però scendono a 1,71 TFLOP quando Switch 2 viene utilizzata in mobilità. Pur non trattandosi di numeri facilmente paragonabili ad altre console o PC da gaming, è evidente che l’esperienza in modalità portatile comporterà un compromesso importante, specialmente nei titoli più esigenti.
Curiosamente, la frequenza della CPU aumenta leggermente quando la console è scollegata, passando da 998 MHz a 1.101 MHz, circostanza che teoricamente si prefigura come un tentativo di compensare la ridotta banda passante dalla memoria, mitigando il collo di bottiglia in scenari di uso intensivo.
Nintendo Switch 2 può contare su 8 core ARM Cortex A78C (contro i 4 Cortex A57 del primo modello) e su 1.536 CUDA core rispetto ai 256 originali; la memoria è di 12 GB LPDDR5X, di cui però solo 9 GB saranno effettivamente disponibili per i giochi dato che circa il 25% delle risorse, CPU e RAM incluse, viene riservato al sistema operativo, come del resto già avveniva sul primo modello.
A questi si aggiunge un motore di decompressione file dedicato, che permette di alleggerire il carico della CPU durante il caricamento dei dati dai 256 GB di storage UFS (espandibili tramite MicroSD Express); una soluzione che dovrebbe tradursi in tempi di caricamento ridotti, specialmente nei titoli più pesanti.
Una novità interessante, seppur controversa, è la nuova funzione Game Chat che consente di trasmettere in streaming il gameplay e/o i video della webcam da un massimo di quattro amici a un singolo sistema; una funzione potenzialmente molto apprezzata in ambito multiplayer, ma che ha un impatto significativo sulle risorse di sistema.
Per aiutare gli sviluppatori Nintendo ha messo a disposizione uno strumento interno che simula la latenza delle API e possibili malfunzionamenti della cache L3 in presenza di Game Chat attiva. Insomma, una funzionalità utile che però richiederà ottimizzazioni software specifiche per non influire negativamente sull’esperienza di gioco.
C’è un aspetto che potrebbe far sperare in miglioramenti futuri via software, le frequenze di clock indicate non rappresentano il massimo assoluto raggiungibile, secondo quanto riportato la GPU può arrivare fino a 1,4 GHz e la CPU fino a 1,7 GHz, valori che Nintendo potrebbe sbloccare, in parte o del tutto, con futuri aggiornamenti (esattamente come accaduto con Switch nel 2019). Non è chiaro però, se e quando gli sviluppatori potranno spingersi verso questi limiti, né se Nintendo intenda farlo in modo selettivo per alcuni titoli o scenari.
Alla luce di quanto emerso è evidente che Nintendo Switch 2 rappresenta un netto balzo generazionale, ma il suo utilizzo in mobilità comporterà inevitabili compromessi, tanto più evidenti nei giochi che necessitano di più risorse, o in presenza di funzioni avanzate attive come Game Chat.
Gli utenti dovranno dunque pazientare ancora un po’ per verificare sul campo quanto queste specifiche si tradurranno in un’esperienza di gioco realmente superiore, soprattutto lontano dalla dock; l’appuntamento è fissato per il mese prossimo quando switch 2 debutterà ufficialmente e potremo finalmente valutare se Nintendo sarà riuscita a trovare il giusto equilibrio tra prestazioni, portabilità e innovazione.
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