La recente nomina a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump ha già avuto alcune ripercussioni sul mondo della tecnologia, il neo eletto ha per esempio revocato le linee guida di Biden per tenere sotto controllo l’IA, ma ha anche imposto pesanti dazi sui chip prodotti a Taiwan.
Molti di voi avranno notato come, durante la cerimonia ufficiale di insediamento, fossero presenti tutti i rappresentanti delle grandi aziende tecnologiche, nessuno escluso; sembra che il settore abbia capito quanti problemi o in alternativa benefici, in base all’eventuale riguardo mostrato, il presidente Trump possa causare.
Ora è emerso come Meta abbia accettato di pagare 25 milioni di dollari per risolvere una causa legale intentata dal presidente Trump nel 2021, in seguito alla sospensione dei suoi account social dopo gli eventi del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti.
Meta e Trump raggiungono un accordo da 25 milioni di dollari per la sospensione dell’account del presidente nel 2021
A suo tempo Donald Trump intentò una causa contro Meta, procedimento che metteva in discussione la legittimità della sospensione dell’account del presidente. Trump aveva accusato Meta di aver ingiustamente sospeso i suoi account social a seguito dei post del 6 gennaio, quando migliaia di sostenitori del presidente assaltarono il Campidoglio degli Stati Uniti; Facebook aveva deciso di sospendere indefinitamente l’account di Trump, citando il rischio di ulteriori incitamenti alla violenza. Lo stesso Zuckerberg aveva dichiarato che l’azione di Trump minacciava la transizione pacifica del potere e avrebbe potuto minare la legittimità dell’allora nuovo presidente, Joe Biden.
Ora secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, con conferme da parte di un portavoce di Meta, l’azienda proprietaria di Facebook avrebbe deciso di risolvere la causa legale pagando 25 milioni di dollari, cifra che, almeno in parte, verrà utilizzata per finanziare la biblioteca presidenziale di Trump e per coprire le sue spese legali. Sembra che l’accordo sia arrivato dopo una serie di discussioni tra Trump e Mark Zuckerberg, CEO di Meta, durante una visita a Mar-a-Lago, durante la quale il presidente degli Stati Uniti avrebbe insistito per risolvere il tutto in tempi brevi.
È curioso notare come tutto sia stato risolto anche se le probabilità che il nuovo presidente vincesse la causa non erano così alte, considerando il precedente fallimento di cause simili contro altre piattaforme come X (ex Twitter) e Google. Tutto ciò evidenzia ulteriormente come le aziende tecnologiche siano consapevoli dell’influenza che il presidente può avere sulle dinamiche politiche e aziendali, e l’accordo in sé dimostra quanto rapidamente queste realtà possano adattarsi per evitare complicazioni legali o politiche.
Sarà interessante vedere come evolveranno situazioni simili nel prossimo futuro, Donald Trump infatti è attualmente impegnato in battaglie legali contro importanti aziende tecnologiche e media; recentemente per esempio ha risolto una causa per diffamazione contro ABC News, mentre altre cause contro media come CBS e altri organi di stampa sono ancora in corso.
Bisognerà attendere dunque per scoprire quale sarà la prossima realtà aziendale tecnologica disposta a chinare il capo, nel tentativo di non incorrere nella furia del neo eletto presidente Trump.
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