OpenAI continua a guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, inizialmente con ChatGPT e le sue diverse iterazioni e, da qualche settimana, con Sora, lo sbalorditivo modello di intelligenza artificiale dell’azienda in grado di realizzare video realistici e credibili partendo da prompt testuali con le prime dimostrazioni divenute presto virali tanto da non lasciare alcun dubbio su quale potesse essere il prossimo trend nel settore dell’intelligenza artificiale.

La domanda rimasta irrisolta finora riguardava la sua disponibilità pubblica, ebbene, nella giornata di ieri l’azienda, nella persona del CTO, ha comunicato delle possibili tempistiche di rilascio e paventando anche un’espansione nel versante audio.

Sora di OpenAI arriverà “entro pochi mesi”, tra costi e dubbi sulla provenienza dei dati

Come anticipato, a fare chiarezza su questo e sul funzionamento di Sora è stata la dirigente Mira Murati, Chief Technology Officer di Open AI, in occasione di un’intervista rilasciata al Wall Street Journal nella quale ha confermato che Sora verrà lanciato entro la fine del 2024, con previsioni piuttosto ottimistiche che parlano di “pochi mesi”, avendo anche modo di rispondere ad alcuni quesiti in merito al funzionamento di Sora.

La dichiarazione non ha del sorprendente viste le tempistiche di rilascio di strumenti come ChatGPT e Dall-E in cui tra la presentazione e il debutto sul mercato trascorsero poche settimane; certo, sarebbe sicuramente impressionante vista la complessità di Sora.

In merito a questo, in occasione dell’intervista a Murati è stato chiesto di fare luce sulla provenienza dei dati con i quali il modello di intelligenza artificiale generativa è stato addestrato; un quesito ormai standard e che è doveroso porre quando si parla di intelligenza artificiale generativa. La domanda sembrerebbe aver messo sulla difensiva la dirigente che in risposta ha fatto il nome di partner come Shutterstock (enorme archivio di video e immagini stock, privi di copyright) e contenuti video disponibili al pubblico.

Ecco, quest’ultimo elemento farà storcere il naso ai più in quanto non è chiaro se in questa definizione, piuttosto generica, siano inclusi anche i video presenti sui social network e su cui la dirigente non ha fatto chiarezza: un tema che continuerà a essere ampiamente affrontato nei prossimi mesi.

Nel corso dell’intervista la Murati ha avuto modo di spiegare i costi di mantenimento di Sora che, come prevedibile, sono estremamente elevati per gli standard del settore anche se, a sua detta, OpenAI starebbe lavorando alacremente nel ridurli cercando di allinearli il più possibile a DALL-E i cui costi per un’immagine standard partono da 0,04 dollari mentre per la risoluzione HD il prezzo base parte da 0,08 dollari.

In conclusione Murati ha condiviso i piani dell’azienda per l’espansione dell’intelligenza artificiale generativa anche nel settore dell’audio, con tutto ciò che ne conseguirebbe per l’industria musicale e non solo; non ci sono tempistiche in merito.

Sora di OpenAI, dunque, potrebbe essere distribuita al pubblico entro pochi mesi, nel frattempo in questi giorni sono state coinvolte numerose personalità dell’ambiente creativo tra designer e film maker, per i test in fase beta, segnale di un lancio imminente.

Le sfide per OpenAI sono molteplici, con Sora, in particolar modo, l’azienda dovrà mitigare il suo impatto, dal potenziale sconfinato, evitando che venga utilizzata per scopi illeciti, soprattutto in occasione delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti; insomma, fatto un modello IA, emergerà la necessità di regolamentarlo, staremo a vedere come.

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