Secondo alcuni report, il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha in programma di raccogliere un ingente quantitativo di fondi – dai 5 ai 7 trilioni di dollari – per costruire una rete di fabbriche che sia in grado di produrre abbastanza chip per supportare il crescente sviluppo delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.

I progetti di Altman hanno suscitato diverse critiche tra gli addetti ai lavori e un esempio è rappresentato da Jensen Huang di NVIDIA, che ha affermato che l’innovazione dell’architettura dei processori IA è ben più importante rispetto alla quantità di questi processori.

Il dibattito sui chip per l’intelligenza artificiale si scalda

Nelle scorse ore ha voluto dire la sua sull’argomento anche Jim Keller, un leggendario sviluppatore di CPU che lavora presso Tenstorrent, il quale si allinea in sostanza al pensiero di Huang.

Con un breve messaggio su X, Keller ha dichiarato “Posso farlo per meno di 1 trilione di dollari”, riferendosi alla raccolta fondi per realizzare la rete di fabbriche per chip dedicati all’intelligenza artificiale e all’ambizioso progetto di Altman.

In particolare, tale progetto altro non è che un’espansione radicale della catena di fornitura dei semiconduttori, che potrebbe portare a un eccesso di capacità nelle fonderie e alla svalutazione di questi processori sul mercato.

Huang e Keller sono dell’idea che, invece di costruire più chip per l’intelligenza artificiale, questi processori devono diventare più potenti e performanti.

Tra le soluzioni suggerite da Keller vi è anche la riduzione dei margini di profitto, obiettivo che è possibile raggiungere eliminando alcuni dei partecipanti al processo di produzione dei chip e investendo le somme risparmiate nell’aumento della velocità dei processori.

C’è da precisare che il progetto di raccolta fondi di Altman di 5-7 trilioni di dollari supera di gran lunga l’attuale valutazione dell’industria mondiale dei semiconduttori, che ha registrato un fatturato di 527 miliardi di dollari lo scorso anno e si prevede che raggiungerà 1 trilione di dollari entro il 2030.