La Commissione Europea ha dato il via libera all’IPCEI Next Generation Cloud Infrastructure and Services (IPCEI CIS), ossia il principale progetto di politica digitale e industriale per il Vecchio Continente che ha come obiettivo quello di avviare lo sviluppo di un’infrastruttura cloud to edge sovrana in linea con i valori europei.

Il progetto in questione è stato realizzato da 12 Paesi membri dell’Unione Europea, tra i quali vi sono l’Italia, la Germania (con il ruolo di coordinatore), il Belgio, la Croazia, la Francia, la Lettonia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Polonia, la Slovenia, la Spagna e l’Ungheria.

Il progetto UE per il cloud

Questa infrastruttura avanzata avrà il compito di contribuire alla crescita economica, creare servizi a risparmio energetico, efficienti, automatizzati e interconnessi e consentire la realizzazione di modelli e processi aziendali innovativi, promuovendo tecnologie a riduzione di CO2 e applicazioni sostenibili nel settore del cloud.

Si tratta di un progetto dalle dimensioni imponenti, con oltre 100 aziende coinvolte (tra cui molte PMI e diversi Istituti di ricerca), per un volume di investimenti complessivo di circa 4 miliardi di euro.

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro Paese partecipa con cinque imprese (Engineering Ingegneria Informatica, Fincantieri, Reply, TIM e Tiscali Italia) e con due centri di ricerca (Enea e Fondazione Bruno Kessler), assumendo un ruolo di rilievo nel settore delle infrastrutture e servizi cloud grazie agli investimenti programmati.

La Commissione Europea ha autorizzato l’Italia ad erogare aiuti di Stato alle 5 imprese italiane partecipanti per un valore di circa 409 milioni di euro (su un totale di oltre 1,2 miliardi a livello europeo) e tale iniziativa dovrebbe avere una sorta di effetto leva, attivando investimenti nazionali per circa 450 milioni.

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Da questo progetto dovrebbe trarre beneficio l’economia dell’intera Unione Europea in termini di innovazione ed efficienza e, stando alle previsioni, nel breve termine dovrebbero essere creati circa 1.000 nuovi posti di lavoro, a cui se ne dovrebbero aggiungere altri 5.000 man mano che il progetto andrà avanti. Tra i profili più richiesti vi saranno gli specialisti di dati e intelligenza artificiale.