Nel mese di dicembre abbiamo visto insieme come, per la prima volta nella storia dell’umanità, alcuni scienziati fossero riusciti, grazie ad una reazione di fusione nucleare, a produrre più energia di quella utilizzata per innescare la reazione stessa.

A meno di 8 mesi di distanza, gli Stati Uniti hanno non solo replicato con successo la reazione in questione, ma sono riusciti a stabilire un nuovo record grazie ad una maggiore produzione di energia.

Un nuovo record per la produzione di energia con la fusione nucleare

I ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory hanno annunciato al Financial Times di aver condotto con successo un nuovo esperimento di fusione nucleare il 30 luglio, riuscendo a produrre un quantitativo di energia superiore rispetto all’esperimento di dicembre.

Il primo esperimento fu condotto con l’ausilio di 192 raggi laser utilizzati per fondere una quantità minuscola di atomi di idrogeno e unirli l’uno con l’altro in una camera di confinamento; con un’immissione nel sistema di poco più di 2 megajoule di energia erano stati ottenuti 3,15 megajoule: questa volta, secondo i dati preliminari, la reazione di fusione innescata avrebbe prodotto 3,5 megajoule.

I ricercatori sottolineano come tutti i risultati dell’esperimento verranno condivisi in occasione delle prossime conferenze scientifiche e in pubblicazioni sottoposte a revisione fra pari, come da prassi scientifica.

Il successo del nuovo esperimento fa ben sperare sulle future possibilità offerte dalla fusione nucleare, che potrà un giorno fornire all’umanità una fonte di energia pulita in grado di rivoluzionare il mondo.

È doverosa una precisazione però, il bilancio energetico positivo raggiunto dall’esperimento riguarda soltanto l’energia che colpisce la capsula contenente l’idrogeno, il bilancio energetico complessivo non è ancora positivo, questo perché per alimentare i laser utilizzati nell’esperimento sono stati necessari 300 megajoule.

Nonostante ciò, l’ultimo esperimento condotto segna un ulteriore traguardo di importanza storica, ci vorrà sicuramente del tempo (almeno una trentina d’anni secondo alcuni) prima che le nuove tecnologie derivate dalla scoperta siano largamente implementabili, ma in futuro la fusione nucleare diventerà una realtà, con reattori in grado di alimentare le nostre città a emissioni zero.

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