ChromeOS è il sistema operativo desktop sviluppato da Google per essere il cuore dei Chromebook ed è strettamente collegato al browser proprietario dell’azienda, ovvero Chrome, da cui prende il nome.

Questo sistema operativo, come i principali concorrenti (Windows, macOS e Linux) offre una serie di funzionalità e caratteristiche che possono far propendere un utente per il suo utilizzo, fra questi uno dei più banali ma allo stesso tempo più interessanti è la possibilità di utilizzare il browser Chrome nella sua versione desktop, esperienza che non è paragonabile all’utilizzo su un tablet Android attivando la modalità desktop.

Per quanto questa possibilità sia interessante e utile, porta con sé anche una piccola problematica: a differenza di quanto accade sugli altri sistemi operativi desktop, dove l’utente può aggiornare in autonomia il browser Chrome ogni qual volta sia disponibile un update, su ChromeOS questo non è possibile visto che gli aggiornamenti del browser vengono rilasciati insieme agli aggiornamenti di sistema.

In alcune circostanze, qualora per esempio fosse disponibile un aggiornamento importante che corregge qualche specifica vulnerabilità, l’utente Chromebook non può aggiornare il proprio browser, ma deve attendere che venga rilasciato un update di ChromeOS (anche se spesso ogni versione del sistema riceve anche un aggiornamento intermedio, che implementa varie correzioni sotto il cofano). Tutto ciò a breve potrebbe cambiare, vediamo come.

Il progetto Lacros potrebbe presto separare ChromeOS da Chrome

Kevin Tofel di About Chromebooks ha recentemente individuato alcune modifiche nel codice di ChromeOS 116 beta, nel quale sono presenti nuovi riferimenti ad un lavoro che Google porta avanti da qualche anno, ovvero il progetto Lacros che utilizza il browser Linux per ChromeOS invece del browser integrato.

L’utilizzo della versione Linux del browser Chrome sui Chromebook permetterebbe dunque agli utenti di aggiornare il proprio browser senza bisogno di attendere gli update del sistema, ogni qual volta il software in questione notifichi la disponibilità di un aggiornamento.

Sono stati individuati riferimenti specifici a ChromeOS 116 nella documentazione di Lacros (“Pre M116”) che suggeriscono come in futuro gli utenti non debbano più attivare l’apposito flag “lacros-support” per attivare manualmente il browser Lacros, il flag in questione è infatti sparito dal codice.

È stato al contempo individuato un nuovo flag, chrome://flags#lacros-only, che se attivato aggiorna automaticamente il browser Chrome di default in Lacros, esteticamente indistinguibile “dall’originale” ma presente nei dettagli della versione.

In precedenza gli utenti avevano facoltà di mantenere e utilizzare entrambe le versioni di Chrome sui propri dispositivi, ma le nuove scoperte suggeriscono che una volta implementate le nuove modifiche il sistema potrebbe non supportare più entrambi i browser contemporaneamente, cosa che renderebbe la versione Linux di Chrome il browser predefinito del sistema.

Sebbene il fatto che le modifiche siano state individuate nella versione beta di ChromeOS 116 non implichi necessariamente che arriveranno con la stessa versione del sistema nel canale stabile, tutto sembra far presagire un rilascio in tempi brevi. La transazione fra i due browser non dovrebbe causare alcun mal di testa agli utenti, che noteranno cambiamenti minimi o nulli, a parte la disponibilità di nuovi aggiornamenti del browser Chrome ogni qual volta Google rilasci qualche patch correttiva.

Quando le modifiche sopra elencate diventeranno operative, potranno comportare un beneficio anche per tutti quei Chromebook che hanno raggiunto la fine del supporto da parte di Google, la famosa data AUE (Auto Update Expiration); una volta concluso il periodo di supporto infatti i dispositivi in questione non ricevono più gli aggiornamenti di sistema, ma la possibilità di utilizzare un browser Chrome svincolato da ChromeOS e dunque aggiornabile a prescindere, potrebbe allungare la vita di questi dispositivi, a meno di decidere di convertirli in portatili con Linux o ChromeOS Flex.

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