TIM ha ufficialmente terminato i suoi servizi di connessione internet Dial-Up a partire dal 1° luglio. Questo metodo di connessione, che utilizzava i vecchi modem analogici, è stato dismesso dall’azienda. Gli utenti sono stati informati della cessazione del servizio attraverso una nota in fattura tra gennaio e aprile, con la possibilità di recedere dal contratto o passare ad un altro operatore senza penali né costi di disattivazione.

La nostalgia dei modem che “facevano rumore”

La tecnologia Dial-Up sfruttava la linea telefonica fissa analogica (conosciuta come POTS, Plain Old Telephone Service) per connettersi a Internet attraverso la banda fonica utilizzata per le chiamate vocali.

La caratteristica principale delle connessioni Dial-Up era il loro funzionamento basato su segnali audio: il modem trasformava i dati digitali provenienti dal computer in un segnale audio analogico che veniva inviato a un altro modem; quest’ultimo riportava i segnali analogici alla loro forma digitale originale, consentendo al computer di elaborarli.

Questo processo di conversione da digitale ad analogico e viceversa era responsabile del tipico “rumore” dei modem, un suono familiare a chi ha utilizzato Internet nell’era del Dial-Up che potete rivivere guardando il video sottostante.

Le prestazioni anacronistiche della connessione Dial-Up

Le velocità di connessione del Dial-Up erano stabilite dai protocolli ITU-T V, specifici per la trasmissione di dati su reti telefoniche. I più diffusi erano il V.90, che garantiva una velocità teorica di 56 kbit/s in download e 33,6 kbit/s in upload, e il V.92, con 56 kbit/s in download e 48 kbit/s in upload. Sebbene queste velocità possano sembrare modeste rispetto agli standard attuali, rappresentavano il massimo disponibile con la tecnologia dell’epoca.

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