La Commissione Europea ha lanciato una nuova proposta, inserita nel disegno di legge sul diritto alla riparazione; lo scopo è quello di ridurre l’impatto ambientale provocato dallo smaltimento dei rifiuti elettronici contrastando di conseguenza l’obsolescenza programmata.
Per farlo la Commissione punta a riparazioni più facili ed economiche per tutta una serie di dispositivi elettronici quali smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici, anche oltre il periodo di garanzia legale.
Qualora le nuove norme entrassero in vigore, darebbero ai cittadini europei la possibilità di rivolgersi ad appositi servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti, della durata di due anni, è scaduta.
La Commissione Europea vuole il diritto alla riparazione per i dispositivi elettronici in maniera più semplice ed economica
Come anticipato, per il momento si tratta solo di una proposta ma, qualora superasse tutto l’iter procedurale previsto, consentirebbe agli utenti europei di allungare la vita dei propri dispositivi elettronici, contribuendo a diminuire l’impatto ambientale causato dallo smaltimento dei suddetti rifiuti.
La questione non si riduce però solo ad una questione ambientale, ma anche economica, la Commissione Europea ha infatti intenzione di introdurre appositi standard comuni di trasparenza su condizioni e prezzi delle riparazioni.
Secondo le stime attuali, ogni anno vengono prematuramente smaltite circa 35 milioni di tonnellate di rifiuti, comprendenti prodotti come lavastoviglie, televisori e telefoni cellulari; considerando invece coloro i quali optano per l’acquisto di ricambi, l’esborso annuo per i consumatori è pari a 12 miliardi di euro.
La proposta prevede che i produttori debbano riparare i beni ancora in garanzia se costano lo stesso o meno di una sostituzione, i consumatori avranno altresì il diritto di richiedere alle aziende la riparazione dei propri prodotti, qualora questi possano ancora essere riparati entro 10 anni dall’acquisto, anche se non più in garanzia.
Il commissario europeo Didier Reynders ha dichiarato quanto segue:
È essenziale che i consumatori siano in grado di far riparare i loro beni, più facilmente e di acquistare meno. Ciò contribuirà a sostenere l’ambiente riducendo i rifiuti e le emissioni di gas serra e l’uso delle risorse.
Il limite sopra citato dei 10 anni verrà esteso ai prodotti soggetti ai “requisiti di riparabilità” dell’Ue, ai quali verranno aggiunti anche smartphone e tablet, la proposta mira inoltre a sensibilizzare i consumatori facendo in modo che gli stati dell’Ue istituiscano database online per aiutarli a trovare riparatori.
Di seguito riportiamo, direttamente dal comunicato stampa della Commissione Europea, quelli che saranno i diritti e gli strumenti a disposizione dei consumatori:
- il diritto dei consumatori di chiedere ai produttori la riparazione di prodotti tecnicamente riparabili ai sensi del diritto dell’UE, ad esempio lavatrici o televisori. Questo diritto garantirà che i consumatori possano sempre rivolgersi a qualcuno quando scelgono di riparare i prodotti e incoraggerà i produttori a sviluppare modelli di business più sostenibili;
- l’obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione;
- una piattaforma online per la riparazione che consentirà di mettere in contatto i consumatori con i riparatori e i venditori di beni soggetti a ricondizionamento presenti nella loro zona. Questa piattaforma permetterà di effettuare ricerche per luogo e norme di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità dei riparatori;
- un modulo europeo di informazioni sulla riparazione, che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore e che garantirà la trasparenza delle condizioni di riparazione e del prezzo e renderà più facile per i consumatori confrontare le offerte di riparazione;
- sarà elaborata una norma di qualità europea per i servizi di riparazione per aiutare i consumatori a individuare i riparatori che si impegnano a offrire una qualità superiore. Questa norma per una “riparazione facile” sarà aperta a tutti i riparatori in tutta l’UE che intendono impegnarsi a favore di norme minime di qualità, basate ad esempio sulla durata o sulla disponibilità dei prodotti.
La proposta sopra enunciata, in tutte le sue declinazioni, deve ora affrontare l’iter procedurale previsto, venendo discussa dal Parlamento Europeo, dal Consiglio e dagli stati membri; non mancheremo di tenervi aggiornati con le future novità.
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