Silvergate Capital Corporation ha annunciato la sua chiusura. La decisione sarebbe motivata dagli sviluppi normativi del settore e secondo la dirigenza dell’azienda una liquidazione ordinata delle operazioni in essere rappresenterebbe la strada migliore. Sembra comunque che per i clienti della banca si prospetti il rientro dalle proprie esposizioni, cosa non proprio scontata quando si sono iniziate a diffondere le prime indiscrezioni su quanto stava accadendo. Per portare a termine  questa fase, l’azienda si appoggerà a Centerview Partners, che fungerà da consulente finanziario, mentre Cravath, Swaine & Moore fornirà servizi legali. Va anche ricordato che già nel quarto trimestre dell’anno passato i depositi presenti al suo interno erano crollati da 8,1 a 3,8 miliardi di dollari.

Silvergate annuncia la propria chiusura

Il comunicato di Silvergate non rappresenta certo una sorpresa, dopo che era trapelata la notizia relativa alla mancata presentazione del rapporto annuale presso la Securities and Exchange Commission, l’autorità di controllo dei mercati finanziari degli Stati Uniti.

Una mancanza che aveva ben presto provocato il crollo del titolo azionario, il quale ha lasciato sul terreno il 72% del suo valore di mercato dall’inizio dell’anno. A provocare lo smottamento erano stati in particolare i riflessi del crypto winter in atto, con una lunga teoria di fallimenti, tra cui quello di FTX. Silvergate, in particolare, deteneva 700 milioni di dollari che sono stati sequestrati a Sam Bankman Fried, dopo l’apertura delle indagini sull’exchange fallito.

L’uscita di scena di Silvergate apre alcuni problemi di non poco conto. Il primo è rappresentato dal fatto che a sostituire la banca potrebbero essere autorità molto meno disposte a seguire leggi e regolamenti. Un aspetto che è saltato fuori proprio in questa occasione, in cui i clienti potranno comunque rientrare dei soldi messi in deposito, a differenza di quanto accaduto nelle altre vicende che hanno caratterizzato la scena crypto nel corso degli anni.

Il secondo è al momento meno evidente, ma non meno rilevante. È stato Sherrod Brown, presidente della Commissione per le banche, l’edilizia abitativa e gli affari urbani del Senato a ricordare che la commistione tra banche e criptovalute estende il rischio del contagio al sistema finanziario tradizionale, con possibili ricadute negative sui consumatori. La speranza è che proprio l’uscita di scena ordinata di Silvergate impedisca un esito di questo genere.

Naturalmente, gli effetti della dichiarazione di Silvergate hanno iniziato a farsi sentire subito sul settore delle criptovalute. In particolare è stato il Bitcoin a essere messo sotto pressione, tanto da cedere rapidamente oltre un punto percentuale in termini di capitalizzazione di mercato.

Leggi ancheIl Fondo Monetario Internazionale chiede un’azione globale per le criptovalute