Se ormai era lecito attendersi il debutto della prima auto elettrica alimentata da una batteria agli ioni di sodio, la maggioranza degli osservatori erano propensi a indicare in BYD o CATL i marchi che avrebbero preceduto tutti gli altri. A sorpresa, invece, è stata JAC Motors a offrire il primo modello di questo genere. La joint venture nata nel 2017 dalla collaborazione tra JAC e Volkswagen si pone quindi in una posizione di vantaggio in questo particolare segmento di mercato, grazie alla Hua Xianzi.

Hua Xianzi: JAC Motors precede tutti

È la Hua Xianzi, fata dei fiori nella nostra lingua, a strappare il primato di prima macchina elettrica alimentata da una batteria agli ioni di sodio. Si tratta di una citycar caratterizzata da dimensioni estremamente contenute, che può fare leva sulla presenza di una batteria da 25 chilowattora (kWh) con densità di 140 Wh/kg, in grado di percorrere sino a 250 chilometri con una sola ricarica.

A fornirla è HiNA Battery Technologies, una azienda hi tech con sede a Pechino che lavora a stretto contatto con l’Istituto di Fisica dell’Accademia Cinese delle Scienze. La stessa HiNA Battery Technologies ha come obiettivo primario l’espansione di questa nuova tecnologia ad altre piattaforme di veicoli elettrici, a partire da camion, autobus e scooter. Una tecnologia, quella degli ioni di sodio, che è allo studio ormai dagli Anni ’70, ma a lungo sacrificata dalla presenza di ostacoli apparentemente insormontabili per il suo sviluppo, a partire dalla scarsa densità energetica.

Ostacoli che ora, però, sembrano essere stati superati, tanto da fare del sodio una alternativa di rilievo, dall’alto di una presenza sulla crosta terrestre superiore di circa trecento volte a quella del litio.

La nuova Hua Xianzi è considerata importante soprattutto nell’ottica di una ulteriore riduzione dell’impatto ambientale correlato ai veicoli elettrici. Inoltre, la nuova tecnologia su cui si fonda può contribuire a dare una risposta anche dal punto di vista economico, riducendo i costi delle auto green, permettendo di conseguenza ad un maggior numero di persone di poterli avere. Un tema che si sta facendo sentire anche nel nostro Paese.

I vantaggi delle batterie a ioni di sodio

Le batterie agli ioni di sodio possono presentare vantaggi di non poco conto, a partire proprio da quelli in termini di costi. Come è noto, infatti, il litio è stato sottoposto lo scorso anno ad una crescita in termini di prezzi che ha spinto ad esempio Tesla a risolvere il problema cercando di acquistare Sigma Lithium, una società brasiliana che è specializzata nella sua produzione. In un quadro di questo genere, proprio le batterie agli ioni di sodio possono offrire costi più contenuti e prestazioni di un certo livello, diventando di conseguenza una alternativa agli ioni di litio.

Nonostante abbiamo una densità energetica inferiore, le batterie agli ioni di litio possono comunque compensare con alcune caratteristiche da non sottovalutare. Tra di esse:

  • le migliori prestazioni a bassa temperatura;
  • la maggior velocità di ricarica;
  • la maggiore durata nel tempo;
  • il minor degrado cui sono sottoposte ricarica dopo ricarica;
  • un maggior livello di sicurezza, a partire dal minor surriscaldamento che sono in grado di evidenziare nel corso della loro attività.

Per quanto riguarda più specificamente il discorso dei costi, HiNA Battery Technologies sostiene che i suoi prodotti sono in grado di abbattere quelli relativi alla produzione dei veicoli elettrici nell’ordine del 10%. Non dovrebbe quindi stupire l’interesse che le batterie agli ioni di sodio hanno destato sin dalla loro comparsa. BYD proporrà la sua versione già entro l’anno in corso, montandola sulla Seagull e su alcune versioni della Dolphin, mentre CATL sta a sua volta portando avanti i lavori su una batteria da 160 Wh/kg che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2023. Intanto, però, JAC Motors ha già assestato il suo colpo.

Leggi ancheVinFast potrebbe costruire auto elettriche negli Stati Uniti a partire dal 2024