È pressoché certo che fra le cause principali ci siano i disordini riscontrati da Apple nelle scorse settimane ad iPhone City, che solo da pochi giorni ha iniziato a riprendere la produzione. Il problema legato alle severe politiche anti-COVID del governo cinese hanno causato notevoli intoppi alla catena di produzione di Casa Cupertino. E questa pare sia una delle prime conseguenze delle scelte della Mela.

A farne le spese sarebbe Foxconn, il principale fornitore di iPhone, i cui lavori proprio in Cina sono stati abbondantemente rallentati. Ne sono conseguiti notevoli ritardi nella disponibilità di iPhone, soprattutto 14 Pro e Pro Max, ritardi di cui ancora oggi si notano gli strascichi. Una situazione, questa, che rende decisamente verosimile lo scenario che si prefigura da un rapporto condiviso oggi da TrendForce.

Apple fa un passo indietro da Foxconn per la produzione di iPhone 15

Nonostante il ritorno alla normalità ormai in corso (la produzione non è ancora a pieno regime visto che si parla di un 70% ad oggi), a quanto pare Apple intende continuare a diversificare. Bene il fatto che Cupertino miri a farsi i chip in casa, altrettanto bene che spinga maggiormente sulla produzione in India (Paese al momento meno soggetto a tensioni). Ma ciò sembrerebbe non riguardare solo la sfera legata a produzione e assemblaggio fuori dai confini cinesi.

Perché secondo un rapporto odierno di TrendForce, nome noto nel settore delle analisi di mercato, Apple sta valutando di togliere l’esclusiva a Foxconn per quanto riguarda l’assemblaggio dei modelli Pro di iPhone. La mossa rientrerebbe in un piano della valutazione e gestione del rischio che, alla luce di quanto visto e riportato poc’anzi, risulterebbe ora piuttosto urgente e comprensibile.

Si legge che, fonti non meglio specificate avrebbero annunciato che Casa Cupertino stia pianificando di far riferimento su un altro fornitore esterno oltre a Foxconn per produrre i nuovi iPhone 15 Pro (o Ultra che siano). Una scelta che servirebbe per diversificare i partner oltre che le sedi di produzione di iPhone, che a causa della recente situazione instauratasi a Zhengzhou (l’iPhone City di cui sopra), si giustifica da sola.

Fra i nomi partner spunta Luxshare in veste di produttore di iPhone 15 Pro Max, nonostante il suo unico impianto di assemblaggio risieda in Cina (quello in Vietnam sarebbe al momento riservato agli accessori di Apple).

Non sono emersi ulteriori dettagli in proposito, ma nella stessa occasione TrendForce ha tenuto a sottolineare che le tensioni geopolitiche stanno spingendo buona parte della produzione di dispositivi al di fuori dei confini cinesi, in India e Vietnam per l’appunto, Paesi che si stima faranno carico del 30-35% dell’intera produzione della Mela.

A tutto questo ne consegue una proiezione al ribasso relativa alle spedizioni totali di tutti i modelli di iPhone per il primo trimestre del 2023, pari a 47 milioni di unità, che tradotto vuol dire il 22% in meno rispetto all’anno precedente (tantissimo).

In copertina iPhone 14 Pro (qui per la nostra riprova del Max dopo 2 mesi)

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