Il sogno di una criptovaluta di Facebook sembra ormai essere ufficialmente svanito. L’azienda di Mark Zuckerberg, infatti, ha annunciato che dal prossimo 21 luglio il progetto Novi sarà dismesso e che da quel giorno gli utenti non potranno più aggiungere denaro al proprio conto. Mentre la dismissione totale avverrà il primo giorno di settembre, come annunciato sul blog di Meta, ove è anche contenuto l’invito a ritirare il denaro presente sul wallet prima possibile.

Se per una criptovaluta di Facebook non avrà alcun genere di sviluppo, Novi sembra però destinato a rinascere sotto altro aspetto. In particolare, dovrebbe rientrare nel metaverso di Meta, anche se ancora non è trapelata alcun genere di indiscrezione al proposito. In attesa di eventuali notizie, la sperimentazione di Novi verrà conclusa sia per l’app, sia per il servizio che era stato attivato su WhatsApp. I test in oggetto erano stati limitati esclusivamente a Stati Uniti e Guatemala.

Meta ricorda anche come per ritirare il proprio saldo dal portafogli digitale sia possibile seguire due strade:

  1. trasferire il denaro su un conto bancario;
  2. ricevere contante presso un centro autorizzato, opzione attiva soltanto in Guatemala).

Nel caso in cui dovesse restare denaro anche dopo il 1° settembre, l’azienda si attiverà per operarne il trasferimento sul conto bancario o sulla carta di debito associata al conto.

Si avvia così a conclusione una vicenda la quale ha esplicitato con notevole chiarezza il fastidio che la figura di Mark Zuckerberg provoca presso gli ambienti politici statunitensi, soprattutto dopo la vicenda relativa allo scandalo Cambridge Analytica. Un fastidio esplicitato in particolare dalla rappresentante democratica Maxine Waters, all’epoca presidente della Commissione per i Servizi Finanziari del Congresso, che sulla questione ha letteralmente fatto le barricate.

Novi: cosa rappresentava all’interno di Facebook

Novi è un wallet (portafoglio digitale) il quale permette agli utenti il trasferimento istantaneo di denaro senza commissioni utilizzando la stablecoin Paxos e facendo leva sull’exchange Coinbase in qualità di partner per la custodia dei token.

Si tratta quindi di una parte fondamentale nell’ottica di creare una criptovaluta dell’allora Facebook, denominata inizialmente Libra e poi Diem. Un piano partito immediatamente male, nel 2019, soprattutto a causa delle ambizioni smodate esplicitate nel White Paper, tali da suscitare immediato allarme dalle parti di Washington. Buona parte del mondo politico, infatti, non ha tardato a mostrare tutta la propria contrarietà ad un’idea reputata come il tentativo di dare vita ad una sorta di Stato sovranazionale, in grado quindi di dettare tempi e leggi al potere politico.

Per cercare di spezzare queste resistenze Zuckerberg aveva provato ad affidarne lo sviluppo ad una organizzazione esterna alla sua azienda, Libra Association, senza però riuscire a convincere gli interlocutori. La resistenza della politica aveva quindi spinto non pochi dei partner iniziali ad abbandonare la nave in corso di navigazione, preoccupati con tutta evidenza di poter entrare in una sorta di lista nera.

Nonostante le difficoltà, il progetto era comunque andato avanti, sino alla decisione di iniziare il periodo di test di Novi, nonostante l’abbandono di David Marcus, il suo creatore. Secondo molti osservatori la questione è stata risolta, in negativo, dalla decisione di Meta di puntare sul metaverso. In questa nuova direzione una criptovaluta è stata vista come un qualcosa di non necessario, a differenza del wallet.

Proprio Novi, infatti, con il know-how già creato, potrebbe ora entrare a far parte dei progetti sulla realtà virtuale e aumentata di Meta. Lo stesso Zuckerberg, in effetti, sembrava riferirsi al wallet, quando ha dichiarato testualmente, il passato 21 giugno: “Oltre alle funzionalità attuali, stiamo lavorando a qualcosa di nuovo: un portafoglio per il metaverso che ti consente di gestire in modo sicuro la tua identità, ciò che possiedi e come paghi”. Con l’addio a Facebook il cerchio sembra ora destinato a chiudersi, travasando l’esperienza di Novi in Meta Pay, il portafogli che negli intenti del fondatore di Facebook dovrebbe diventare il wallet dell’intero metaverso.

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