Wikipedia ha deciso di escludere le criptovalute dai metodi con cui gli utenti possono fare donazioni a suo sostegno. Non si tratta di una vera e propria sorpresa, in quanto si attendeva soltanto l’ufficialità di una decisione che fa seguito al referendum indetto all’inizio di aprile su una proposta lanciata da GorillaWarfare, amministratore e supervisore dell’enciclopedia libera online.

Aggiornando sulla vicenda, proprio la WikiMedia Foundation afferma di aver preso la definitiva risoluzione in tal senso e di aver anche optato per la chiusura del suo account Bitpay nel preciso intento di impedire qualsiasi contribuito futuro con token digitali.

Le donazioni in asset virtuali avevano raggiunto nel corso del 2021 la cifra di 130mila dollari, un importo pari ad appena lo 0,08% di quelle complessive. Non si tratta quindi di una cifra tale da poter rappresentare un problema per Wikipedia. Tanto che tra i motivi addotti per la loro eliminazione c’era proprio la scarsa consistenza della raccolta.

La discussione all’interno di Wikipedia

La proposta discussa era stata impostata su alcuni pilastri, partendo in particolare dall’affermazione fatta propria da GorillaWarfare, secondo la quale l’accettazione di criptovalute da parte della fondazione avrebbe potuto danneggiarne la reputazione. Un altro aspetto di non minore importanza era poi quello relativo all’ecosostenibilità di questo sistema di donazione. Un tema sempre più caldo considerata la discussione in atto sull’impatto ambientale delle criptovalute fondate sull’algoritmo di consenso Proof-of-Work e su un mining tale da richiedere eccessivo dispendio di energia elettrica.

Occorre ricordare che Wikipedia aveva accolto nel suo paniere di metodi di pagamento il Bitcoin, Bitcoin Cash ed Ethereum nel corso del 2014. Tutti asset virtuali che utilizzano il mining con PoW, anche se ETH si sta ormai dirigendo verso il meccanismo di consenso Proof-of-Stake, considerato molto meno energivoro rispetto a quello attualmente in vigore.

Tra i principali sostenitori dell’esclusione degli asset virtuali dalle donazioni si è segnalata Molly White, una delle editor di lunga data di Wikipedia ed autrice di “Web3 is Going Just Great”. Proprio lei, nel mese di gennaio, aveva proposto lo stop in quanto rappresentava una notevole contraddizione con l’impegno dell’organizzazione in tema ambientale, implicando inoltre che la Wikimedia Foundation tollerasse investimenti “intrinsecamente predatori”.

Alla discussione hanno partecipato quasi 400 membri e alla fine la maggioranza ha espresso il suo parere contrario ai contributi in criptovaluta con 234 voti a favore e 94 contro. Dopo il voto ora è arrivata la definitiva ufficialità.

Solo il 2% degli utenti fa donazioni

Wikipedia è uno dei siti web più utilizzati a livello globale. Il motivo della sua diffusione è da ravvisare nel costante aggiornamento delle sue pagine da parte degli utenti ed al lavoro dei moderatori e della Wikimedia Foundation in relazione ai contenuti pubblicati al suo interno.

Il portale si regge solo ed esclusivamente sulle donazioni degli utenti, grazie alle quali è possibile negare la comparsa delle pubblicità ritenute da molti troppo invadenti. Gli utenti che lo fanno, però, rappresentano una estrema minoranza, appena il 2%. Una scarsità la quale si è andata a riflettere sui piani di sviluppo, andando ad esempio a bloccare il ridisegno con una grafica tale da poter risultare più accattivante rispetto a quella minimale che lo caratterizza.

Se la vicenda delle donazioni in criptovalute non sembra destinata a provocare sconquassi di alcun genere, resta invece in piedi la questione relativa alla scarsità delle donazioni, per la quale non si intravvedono soluzioni in vista.

Leggi anche: Pagare tasse, bollette e mutui con le criptovalute? Negli USA ora si può fare