Nelle scorse ore era circolato in Rete un Green Pass intestato ad Adolf Hitler e successivamente è stata la volta di quello di Napoleone Bonaparte. Oggi tocca a Topolino, per il quale risulta disponibile un green pass che a quanto pare supera senza problemi le app di validazione. Quella che sembra essere una goliardata nasconde però una situazione preoccupante, che mostra come anche il più sicuro dei sistemi possa essere bucato.

Il paradosso dei Green Pass falsi

Green Pass, la situazione è sempre più grottesca: ora circola anche quello di Topolino 1

Il nuovo Green Pass risulta essere firmato con la stessa chiave dei precedenti, facendo pensare alla possibilità che sia stata rubata. Secondo gli esperti sarebbe in discussione l’integrità di un set di chiavi francese e polacche, ma non è chiaro se le chiavi in oggetto siano state trafugate, copiate, o utilizzate per altri scopi.

Solo gli enti interessati, che utilizzano le chiavi per emettere i regolari Green Pass, possono verificare se sono stati regolarmente emessi: se così non fosse le chiavi sarebbero state rubate, e qualcuno le starebbe utilizzando per firmare falsi certificati relativi a personaggi del passato o di fantasia.

Se però i certificati sono stati regolarmente emessi è possibile risalite anche all’operatore che ha effettuato l’operazione. Nei mesi scorsi in Francia sono già stati operati diversi arresti per abuso del sistema di generazione del Green Pass, che può essere creato anche da medici e farmacisti.

Quello che però è grottesco è che qualora un malintenzionato, o una organizzazione criminale, fosse riuscita a impadronirsi delle chiavi, difficilmente lo utilizzerebbe per scopi che possiamo definire goliardici pur nella loro gravità. Sono infatti migliaia gli utenti, anche italiani, che hanno paura di vaccinarsi e sarebbero disposti a pagare per ottenere un certificato falso ma riconosciuto come valido dai sistemi di controllo.

Dietro all’operazione potrebbe dunque esserci qualcuno contrario al sistema del Green Pass, intenzionato quindi a minarne la credibilità. Se le chiavi risultassero rubate tutti i certificati firmati sarebbero invalidati e andrebbero emessi nuovamente, provocando forti disagi a parecchie migliaia, se non milioni, di persone.