Google sta attualmente lavorando con Antmicro ad uno “Human Presence Sensor” per la prossima generazione di Chromebook: il sensore in questione potrebbe essere impiegato per il riconoscimento del volto, così come per altre nuove funzioni di Chrome OS attese da tempo.

Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di come Google, che quest’anno utilizzerà il SoC proprietario Tensor sui Pixel 6, stia pensando di fare altrettanto anche nel ramo Chromebook. Oggi, invece, apprendiamo di un’altra novità tecnica che potrebbe rendere i futuri Chromebook più sicuri e pronti per un utilizzo serio.

“Human Presence Sensor” per i prossimi Chromebook

Qualche mese fa, nell’ambito dei festeggiamenti per i dieci anni della famiglia Chromebook, Google aveva lanciato un piccolo teaser in merito al futuro di Chrome OS, prospettando l’utilizzo di “sensor technologies for more personalized experiences”.

Rimarcando i lavori in corso per rendere i Chromebook più utili agli utenti, erano stati portati gli esempi della tecnologia di intelligenza artificiale usata per aiutarli in maniera proattiva, di nuovi sensori per esperienze di utilizzo più personalizzate, senza dimenticare l’impegno ad ampliare la linea di device dotati di connettività di rete mobile e a migliorare il modo in cui i dispositivi lavorano insieme.

Tornando all’attualità, sono stati trovati diversi indizi che vorrebbero Google al lavoro in questo momento su un progetto chiamato “HPS”, acronimo di “Human Presence Sensor“. In tempi non sospetti il rilevamento della presenza umana è diventata una nuova funzione interessante dei laptop Windows, dove si pone come un potenziamento di Windows Hello grazie al riconoscimento di quando l’utente si avvicina o si allontana dal dispositivo.

A differenza di Windows 10 e Windows 11, Chrome OS non offre attualmente una funzione di sblocco tramite riconoscimento del volto e questa situazione tocca tutti i Chromebook in commercio. In ragione di ciò, l’implementazione di un “Human Presence Sensor” potrebbe sembrare non di prioritaria importanza.

Va detto comunque che, sebbene negli ultimi mesi sia stato svolto un significativo lavoro a livello hardware su questo sensore HPS, finora c’è stato un unico indizio sull’impiego che Chrome OS potrebbe effettivamente farne. In particolare, se un Chromebook fosse dotato di un Human Presence Sensor, ciò verrebbe segnalato dalla presenza di un’icona a forma di occhio nel system tray. Per adesso si tratta di un’icona statica, tuttavia va tenuto in considerazione che lo sviluppo è nelle prime fasi, pertanto è verosimile pensare un’evoluzione in senso maggiormente dinamico: banalmente, Chrome OS andrà a mostrare icone diverse a seconda che rilevi la presenza dell’utente in prossimità della macchina oppure no.

Se la previsione fosse corretta, si potrebbe ipotizzare che, come i laptop Windows con rilevamento della presenza umana si bloccano automaticamente quando l’utente sta via per un determinato intervallo di tempo, così i Chromebook con HPS potrebbero rimanere attivi fintanto che l’utente si trova di fronte al computer (similmente alla funzione Screen attention dei Pixel).

Su quali Chromebook arriverà inizialmente e altri dettagli

Messi da parte questi ragionamenti, viene spontaneo chiedersi quali saranno i primi dispositivi a compiere questo salto evolutivo. Ebbene, finora sono state scovate tracce secondo cui Google sta testando la novità su due varietà di Chromebook:

  1. in alcune modifiche di codice, in “TEST” si parla di HPS utilizzato su “Zork“, il nome in codice che identifica tutti gli attuali Chromebook con AMD.
  2. in una modifica del codice, in particolare, Google ha aggiunto il supporto del sensore a “Brya“, nome in codice dei Chromebook con i prossimi processori Intel di dodicesima generazione. Questo cambiamento è stato successivamente “Abandoned” in favore di un design meno specifico, ma l’indizio rimane.

Tornando alla parte hardware, pare che Google stia usando il CrossLink NX LIFCL-17, un FPGA di Lattice Semiconductor. Sul sito del produttore è presente anche un video demo che mostra l’utilizzo di questo hardware per contare il numero di persone viste dalla fotocamera.

Non va poi trascurato un dettaglio menzionato in apertura: Google sta lavorando con Antmicro allo sviluppo di questo sensore e del suo funzionamento. Antmicro viene descritta come una “software-driven tech company developing open and modern industrial edge and cloud Al systems” e, tra le altre cose, si sta occupando di capire come far funzionare questo sensore con software open-source, per quanto possibile. Google e Antimicro, entrambi Platinum Founding Members della RISC-V Foundation, avevano già lavorato insieme per la creazione della Coral AI developer board e ad altri progetti.

A questo punto non ci resta che aspettare i futuri sviluppi di questa situazione, anche per capire se l’innovazione sarà aperta all’utilizzo da parte di qualsiasi produttore di Chromebook o se la collaborazione Google-Antmicro sia piuttosto rivolta ad un nuovo Pixelbook.

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