Nel 2021 potrebbero essere diversi i dispositivi Apple ad essere “fatti fuori” dalle nuove versioni del sistema operativo che saranno rilasciate nei prossimi mesi dal colosso di Cupertino: stiamo ovviamente parlando di iOS 15 e di iPadOS 15.

Nelle scorse ore è arrivata una nuova conferma (da parte di una fonte anonima di iPhoneSoft) alle indiscrezioni di cui vi abbiamo parlato alla fine del 2020 e secondo cui saranno almeno tre gli iPhone che non verranno supportati da iOS 15: ci riferiamo ad iPhone 6s, iPhone 6s Plus e iPhone SE, tutti animati dal processore Apple A9.

Alcuni iPhone non saranno supportati da iOS 15

iOS 15 dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) invece supportare i seguenti modelli:

  • iPhone 13 mini
  • iPhone 13
  • iPhone 13 Pro
  • iPhone 13 Pro Max
  • iPhone 12 mini
  • iPhone 12
  • iPhone 12 Pro
  • iPhone 12 Pro Max
  • iPhone SE (2020)
  • iPhone 11
  • iPhone 11 Pro
  • iPhone 11 Pro Max
  • iPhone XS Max
  • iPhone XS
  • Phone XR
  • iPhone X
  • iPhone 8 Plus
  • iPhone 8
  • iPhone 7 Plus
  • iPhone 7

Apple è pronta ad abbandonare anche alcuni iPad

Nel 2021 sarà rilasciato anche iPadOS 15, versione del sistema operativo che probabilmente non supporterà tutti i tablet che possono contare sulla release 14.

In particolare, ad essere “fatti fuori” dovrebbero essere l’iPad mini 4, l’iPad Air 2 e l’iPad “normale” di quinta generazione, device lanciati in anni differenti e con CPU diverse (rispettivamente Apple A8, Apple A8x e Apple A9).

Quando sarà rilasciato, probabilmente in autunno, iPadOS 15 dovrebbe quindi supportare i seguenti modelli:

  • iPad Air 3
  • iPad Air 4
  • iPad 6
  • iPad 7
  • iPad 8
  • iPad mini 5
  • iPad Pro di prima generazione
  • iPad Pro di seconda generazione
  • iPad Pro di terza generazione
  • iPad Pro (2020)

In pratica, almeno tre iPhone e tre iPad molto popolari nella seconda parte del 2021 dovrebbero essere abbandonati in via ufficiale dal colosso di Cupertino, che si conferma ad ogni modo un’azienda capace di garantire un supporto software per i propri device decisamente più lungo rispetto a quello a cui sono abituati gli utenti Android.