Oggi vi proponiamo la recensione di una bici elettrica pieghevole, adattissima per la città e particolarmente ben bilanciata tra specifiche, prezzo, design e tecnologia. Si chiama Engwe P20 e ha tutto quello che una bici pieghevole dovrebbe avere nel 2024: è completamente conforme alla normativa europea ed italiana, ha un design moderno, fari posteriori e frecce integrate, un peso di 18 Kg e moltissime soluzioni tecniche interessanti che la rendono una soluzione ideale per gli spostamenti in città, il tutto ad un prezzo più che onesto. Scopriamo la Engwe P20 nella nostra recensione.
Indice:
Engwe P20: design e qualità costruttiva
Questa bici pieghevole ci ha immediatamente colpito per il suo design minimale e moderno, curatissimo in ogni dettaglio. Ma non si tratta solo di estetica, perché ogni elemento è studiato per essere funzionale e pratico nella vita di tutti i giorni. È molto bella da vedere ed anche avvicinandosi si apprezza l’attenzione che Engwe ha dedicato allo studio del design, gli accoppiamenti dei vari elementi del telaio sono impeccabili, la verniciatura opaca è elegante e funzionale per nascondere eventuali righe, il passaggio cavi è completamente integrato nel telaio, così come le luci anteriori e posteriori. Noi abbiamo provato la versione nera opaca, ma sul sito ufficiale Engwe vende anche la versione verde acqua e bianca, in entrambi i casi molto belle.
Tra gli elementi interessanti c’è la batteria removibile che si installa sulla parte posteriore del tubo piantone verticale diventando quasi invisibile e un pezzo unico con il resto del telaio, il tubo sterzo si può ripiegare ed è telescopico per poter alzare il manubrio a piacimento, il reggisella ha una lunga escursione ed è protetto internamente da un inserto in teflon che evita che si formino righe sul tubo alzando e abbassando spesso il sellino, il manubrio stesso è bloccato al centro da una pinza apribile nel caso in cui volessimo rimuoverlo per compattare ulteriormente la bici quando è chiusa, anche i pedali possono essere piegati a 90 gradi per occupare meno spazio quando la bici è chiusa, il telaio si piega a metà ed è fermato da una pinza forte e dotata di un meccanismo di sicurezza per evitare aperture involontarie, infine tutte le parti regolabili sono dotate di “tacche” indicatrici in modo da facilitare un rapido setup sulle misure del driver.
Completano la dotazione le luci posteriori che fungono da posizione e stop accendendosi in frenata, impreziosite anche dalle frecce indicatrici direzionali; presenti anche due parafanghi in plastica e un portapacchi con capacità di carico di 15 Kg. La bici sulla carta è adatta a persone alte tra 155 e 190 cm, ideale se come il sottoscritto siete alti 178 cm, mentre probabilmente sopra i 185 cm diventa un po’ troppo piccola.
Quando è chiusa
La Engwe P20 si può ripiegare su se stessa, una volta chiusa diventa abbastanza compatta anche se non tra le più maneggevoli sul mercato. La casa ha comunque fatto le cose per bene dotando la bici di un cavalletto centrale che le permette di rimanere in piedi anche da chiusa, i pedali rimangono liberi di ruotare permettendo di trasportare la bici facendola scorrere sulla ruota posteriore. Forse manca solo una maniglia che avrebbe permesso di alzare la bici più facilmente quando è chiusa, fermo restando comunque che il peso di 18 Kg (con batteria) rimane impegnativo da muovere ad esempio su e giù per le scale della metropolitana.
Componenti Engwe P20
Questa bici è molto interessante anche dal punto di vista tecnico, in primo luogo per il sistema di trasmissione con cinghia di carbonio e motore brushless con cambio automatico nel mozzo posteriore, un sistema di trazione che virtualmente non necessita di manutenzione. Non c’è un cambio esposto a rischi di rottura, non c’è una catena che deve essere ingrassata e si consuma oltre a sporcare durante il trasporto, tutto è molto semplice e pulito, insomma il modo ideale per equipaggiare una bicicletta pieghevole da città.
Il motore è da 250 Watt di potenza nominale continua e arriva a 42 Nm di coppia, più che sufficienti per spingere forte la bici anche in salita. A completare la dotazione ci sono freni idraulici Tektro a 2 pistoncini, ruote da 20 pollici con coperture da 1,95″, una batteria da 9,6 Ah a 36V (345 Wh)agli ioni di litio. L’assistenza è limitata elettronicamente dopo i 25 Km/h e viene gestita da un efficace sensore di coppia, agisce cioè in base alla forza impressa dal guidatore sui pedali.
La bici è anche dotata di un acceleratore in quanto viene commercializzata su diversi mercati dove questo elemento è considerato legale, in Italia non lo è e per questo motivo out of the box lo troverete disabilitato elettronicamente, potrete anche rimuoverlo fisicamente dal manubrio e scollegarlo dai fili che lo collegano alla centralina. C’è ovviamente la possibilità di riattivarlo mediante una procedura molto semplice (online si trovano tutorial) ma tenete presente che circolando su strade pubbliche vi esporrete a rischio di sanzioni piuttosto salate.
Esperienza di utilizzo e autonomia Engwe P20
L’esperienza d’uso con la Engwe P20 ci ha convinto al 100%: è una bici che si guida bene per essere una pieghevole, è ben progettata dal punto di vista ciclistico e grazie alle ruote da 20″ si ha un ottimo compromesso tra guidabilità, comfort e trasportabilità. Certo, non è come avere una 28 o 29″, non ci sono gli ammortizzatori e un telaio pieghevole non sarà mai bilanciato come una bici tutta d’un pezzo, con geometrie ergonomiche, però fin da subito abbiamo trovato un bel feeling.
Forse l’unico “difetto” nell’handling è un certo sbilanciamento posteriore che può portare facilmente ad impennare la bici se il manubrio viene posizionato molto in alto. Questo a causa del peso del motore posteriore e della batteria che si trova sotto il tubo verticale, alleggerendo così parecchio l’anteriore. Nulla di grave, anzi, può essere divertente, ma bisogna fare un minimo di attenzione in salita se si utilizza l’assistenza al massimo livello.
A proposito del motore possiamo dirvi che spinge forte con i suoi 42 Nm, che non sono moltissimi in assoluto, ma vanno rapportati al peso relativamente contenuto della bici e ad una trasmissione particolarmente demoltiplicata. Anzi, a volte avremmo preferito un ingresso dell’assistenza un po’ meno brusco, ma probabilmente anche alla minima potenza questo brushless esprime un’ottima coppia. Il motore è poi dotato di 4 diverse “marce”, che si innestano in base alla velocità raggiunta, in questo modo anche ad andature sostenute non avrete le gambe che frullano a più non posso, il tutto è coadiuvato da un sensore di coppia molto reattivo e preciso, che rende l’ingresso dell’assistenza alla pedalata sempre puntuale. I livelli di assistenza sono 4, a cui si aggiunge la modalità Walk, tutto si controlla da un semplice computerino bello da vedere e ben leggibile, capace anche di ridurre l’illuminazione quando ci si trova al buio con i fari accesi.
Comodissime le luci posteriori, con tanto di frecce, in modo che la bici sia già pronta chissà mai che le normative lo rendano un requisito obbligatorio anche per le bici. A proposito di queste tuttavia segnaliamo i tasti a manubrio per attivare gli indicatori direzionali non hanno una retroilluminazione né altri tipi di warning, per cui è impossibile rendersi conto di avere attiva una delle due frecce se non voltandosi a controllare.
Uno dei problemi tipici delle bici pieghevoli sono gli snodi ballerini, qui invece sembra tutto ok, anche se, ad onor del vero, non possiamo darvi un feedback di lungo periodo avendola provata per circa un mese. Come già detto però il telaio è curato ed ogni elemento progettato in modo intelligente, non c’è motivo quindi che ci faccia presupporre un decadimento qualitativo nel tempo.
Autonomia
Engwe dichiara 100 Km di autonomia, bisogna però tenere presente che si tratta di un valore puramente indicativo e teorico. Sul campo entrano in gioco diversi fattori come il peso del rider i percorsi con più o meno parti di salita, il fondo, lo stile di guida. In città, con assistenza media, abbiamo una proiezione di circa 50 Km (peso del rider 74 Kg) , fuori città in pianura si riescono probabilmente a raggiungere i 60-70 Km usando il livello minimo di assistenza (che è comunque sufficiente a non fare troppa fatica), difficilmente si va oltre.
In conclusione
Arriviamo alla conclusione della recensione della Engwe P20, questa bici elettrica pieghevole ci è piaciuta moltissimo e possiamo consigliarvela spassionatamente, rispetta al 100% la normativa e i difetti sono veramente poca cosa rispetto alla qualità generale del mezzo, tra l’altro proposto ad un prezzo davvero allettante di 1099 Euro. Vi sembrano troppi? Vi assicuriamo che non è così, la qualità rispetto ai prodotti più economici è notevolmente superiore, può valerne la pena.
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