Rimaniamo in ambito auto elettriche e, dopo avervi svelato il segreto dell’Audi e-tron per aumentare la sua autonomia, vi comunichiamo che la Tesla Model 3, l’auto elettrica più desiderata da molti ma con grossi problemi nella produzione che hanno fatto slittare gli ordini europei, ha stabilito un nuovo record per aver percorso ben 975 KM in una singola carica.
Chiaramente si tratta di un record che difficilmente raffigura l’utilizzo quotidiano dell’auto. Infatti, per raggiungerlo, due residenti del Colorado (USA) hanno usato la tecnica dell’hypermiling, ovvero guidando in maniera regolare senza brusche frenate o accelerazioni. Il tutto si è tradotto in una guida per 32 ore a una velocità di 20/30 km/h in un circuito chiuso della lunghezza di circa 1,6 km, fermandosi di tanto in tanto solo per comprare da mangiare o andare in bagno.
Insomma, non si è trattato del tipico utilizzo che viene fatto nel quotidiano, anche perché ogni confort è stato disabilitato (senza aria condizionata, i due hanno viaggiato con punte di oltre 42°C nell’abitacolo).
Final #Model3 hypermile numbers from @teslainventory and I: 606.2 miles (975 km), 66 kWh, and 110 wh/mi, and 32 hours of driving. At its peak it was 108F in the cabin with no a/c running. Thank you @Tesla and @elonmusk for making such an incredible piece of machinery! pic.twitter.com/Z1LJk4Ligk
— Sean M Mitchell (@seanmmitchell) 27 maggio 2018
A semplificare il problema dell’autonomia delle auto elettriche però potrebbe essere un progetto tutto italiano nato dalla collaborazione fra startup bolognese e consistente in una batteria che si ricarica semplicemente rabboccando il liquido al suo interno (come se si trattasse di normale benzina).
In seguito a ben otto anni di ricerca da parte del team Bettery, composto da tre ricercatrici di chimica dell’Università di Bologna, Francesca Soavi, Francesca De Giorgio e Irene Ruggeri, è stato possibile raggiungere risultati ottimali nel prototipo definitivo chiamato Nessox (NEw Semi-Solid flow lithium OXygen battery).
Il liquido che viene immesso nella batteria (e che viene rimosso a ogni rabbocco) è un misto di ossigeno e litio e, oltre alla praticità nella ricarica, permette di raggiungere livelli di efficienza molto elevati, cioè circa 10 volte superiori alle batterie attuali, con un peso e un costo inferiori dell’80%.
Idee del genere valgono potenzialmente miliardi di dollari, dal momento che quello delle batterie è un mercato che attualmente vale globalmente 65 miliardi di dollari ma che potrebbe raggiungere i 200 miliardi di dollari entro il 2020.
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