Negli ultimi mesi Apple ha provveduto a rimuovere molte applicazioni per bambini dal proprio App Store in quanto venivano utilizzate per tenere traccia di tutte le loro abitudini. Lo scopo è quello di rendere più sicuro l’App Store anche per i bambini ed evitare che gli sviluppatori ne approfittino per ottenere informazioni sulle loro abitudini.

La nuova policy di Apple che andrà ancora oltre, prevedendo il ban diretto di tutte le applicazioni per bambini che utilizzano software esterni per monitorare le loro attività, sarebbe dovuta entrare in vigore a settembre. Sfortunatamente però, Apple ha indicato al The Washington Post che le nuove regole verranno introdotte solo più in là.

Da quando indicato, le nuove regole rimangono sempre in rampa di lancio nella volontà di Apple ma la loro entrata in vigore avverrà più in là nel tempo per cercare di trovare un punto d’incontro con gli sviluppatori coinvolti in modo che non penalizzi nessuno.

Probabilmente Apple vorrebbe stare con il “piede su due staffe”: tenere al sicuro i bambini dal tracciamento delle loro abitudini e allo stesso tempo non perdere i ricavi provenienti dalle app per bambini.

A seguito di un’inchiesta del The Washington Post, Apple ha dichiarato venerdì che prevede di ritardare le modifiche alle regole. “Non stiamo facendo marcia indietro su questo importante problema, ma stiamo lavorando per aiutare gli sviluppatori a risolverlo”, ha scritto il portavoce di Apple Fred Sainz in una dichiarazione via e-mail.

La dichiarazione afferma che alcuni sviluppatori hanno chiesto ad Apple di chiarire le nuove regole, ma che “generalmente abbiamo sentito da loro che esiste un ampio supporto per ciò che stiamo cercando di fare per proteggere i bambini”.

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