Non ci sono molte vie di mezzo per segnalarvi che Crucial, uno dei brand più famosi e apprezzati nel settore delle memorie RAM e degli SSD, ha chiuso improvvisamente i battenti. Storico marchio in giro ormai da decenni e branchia del colosso delle memorie Micron, Crucial si è dovuto piegare alle volontà e alla “moda” dell’Intelligenza Artificiale che, come discusso già in altre occasioni, sta letteralmente cannibalizzando tutto il settore.

Il mondo dell’industria tecnologica e in particolare dell’hardware “consumer”, sta attraversando probabilmente il periodo più complesso e delicato degli ultimi anni. Non che il post pandemia sia stato semplice da gestire e superare, ma l’attuale situazione ha già colpito diversi rami dell’industria, mietendo molte vittime non solo sul versante delle aziende ma anche dei lavoratori.

Fatta questa premessa, se non altro per via dell’importanza rivestita da Crucial nel settore consumer, cerchiamo di capire i motivi dietro questa scelta operata da Micron che, inutile girarci intorno, guarda ai profitti che si muovono verso le infrastrutture AI.

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Addio a Crucial: storico marchio vittima dell’Intelligenza Artificiale

crucial ssd

Possiamo affermare senza problemi che quella di Micron rappresenta una delle svolte più significative degli ultimi anni nel settore dell’hardware consumer. Il marchio Crucial, storico riferimento per RAM e SSD destinati agli utenti privati, verrà ritirato dal mercato. La decisione, che coinvolge l’intero catalogo retail del brand, rientra in una nuova strategia aziendale orientata a concentrare tutte le risorse sulla produzione di memorie e soluzioni storage per data center, cloud e applicazioni legate all’Intelligenza Artificiale.

Per molti appassionati di PC, Crucial ha rappresentato un punto fermo nel mondo degli upgrade accessibili e affidabili. La sua uscita di scena segna la conclusione di un capitolo importante, soprattutto in un periodo in cui il mercato dei componenti vive una trasformazione profonda, trainata dalla crescita esponenziale dell’AI generativa e delle infrastrutture server ad alte prestazioni.

La decisione di chiudere Crucial deriva da un riallineamento strategico interno. Secondo Micron, la domanda di soluzioni di memoria ad alta capacità per l’intelligenza artificiale e per i grandi data center ha superato di gran lunga quella del mercato consumer tradizionale. Concentrarsi su un unico segmento, ovvero quello enterprise, permetterà all’azienda di ottimizzare la produzione, ridurre i costi operativi e rispondere più rapidamente alle esigenze dei clienti corporate, oggi considerati prioritari.

Le modalità della chiusura da parte di Micron e le previsioni a breve termine

micron

Il ritiro del marchio Crucial a quanto pare non sarà immediato, ma non andrà neanche tanto per le lunghe; Micron continuerà a distribuire i prodotti Crucial fino al termine del secondo trimestre fiscale 2026, corrispondente a febbraio 2026.

Dopo questa data, il brand scomparirà dai canali retail e non verranno più immessi sul mercato nuovi modelli di SSD o DRAM destinati agli utenti finali.  La società ha comunque confermato che i servizi di assistenza e le garanzie per i prodotti già venduti rimarranno attivi secondo le tempistiche previste.

L’abbandono del segmento consumer rappresenta un passaggio rilevante anche dal punto di vista produttivo; cessando la realizzazione di memorie destinate al retail, Micron potrà reindirizzare parte significativa delle proprie linee verso soluzioni specializzate, come moduli HBM di nuova generazione, unità SSD ottimizzate per carichi AI e soluzioni NVMe ad alte prestazioni per ambienti enterprise.

La scomparsa di Crucial dal panorama consumer potrebbe avere effetti tangibili sul mercato. Molti utenti si affidavano al brand per l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei suoi SSD SATA e NVMe, così come per la compatibilità garantita dei moduli DRAM. Con l’uscita di scena di uno dei player più storici del settore, la concorrenza fra produttori potrebbe ridursi, almeno nel breve periodo, con possibili impatti sui prezzi medi dei prodotti entry-level e mid-range.

A livello globale, il mercato consumer potrebbe invece vivere una fase di riorganizzazione. Chi cerca soluzioni economiche dovrà rivolgersi ad altri marchi, mentre i produttori ancora attivi nel segmento potrebbero cogliere l’occasione per consolidare le loro posizioni (soprattutto i big che conosciamo bene).

Nel frattempo, la strategia di Micron suggerisce in modo evidente la direzione verso cui si sta muovendo l’intera industria della memoria e dell’hardware; le infrastrutture AI sono ormai il centro focale dell’intero settore, le aziende si stanno adattando per non perdere competitività in un periodo di rapida espansione tecnologica e, aggiungiamo ancora, di grandi fatturati.