C’è un nuovo significativo capitolo nella lunga guerra contro lo streaming illegale in Italia, e questa volta a muoversi non sono solo le autorità, ma direttamente i titolari dei diritti. Dopo anni in cui la pirateria legata al cosiddetto pezzotto ha eroso in modo consistente gli introiti dell’industria calcistica, circa un mesa fa DAZN ha deciso di passare dalle parole ai fatti, avviando un’azione legale senza precedenti nei confronti degli utenti che hanno usufruito, consapevolmente, di servizi IPTV illegali per guardare le partite di calcio; ora, anche la Serie A è pronta a prendere provvedimenti.
La Serie A sembra pronta a chiedere un risarcimento maggiore di quello di DAZN agli utenti del pezzotto
Contestualizziamo: circa un mese fa DAZN ha iniziato a inviare raccomandate con ricevuta di ritorno ai soggetti individuati come utilizzatori del pezzotto durante le indagini condotte dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, l’oggetto della comunicazione era inequivocabile: “Illecita acquisizione di servizi IPTV relativi alla visione delle dirette delle partite del Campionato di Calcio di Serie A“.
La piattaforma chiedeva agli utenti coinvolti di versare un indennizzo forfettario di 500 euro a titolo di risarcimento danni e come gesto di scuse formale, il pagamento avrebbe consentito di chiudere la questione in via bonaria, evitando l’avvio di procedimenti giudiziari civili o risarcitori.
Tutto questo è stato reso possibile grazie ai risultati di un’indagine complessa avviata nel 2022, che ha permesso di smantellare una rete di IPTV illegale attiva tra il 2018 e il 2020; i dati identificativi degli utenti che utilizzavano il pezzotto sono stati condivisi con i titolari dei diritti, per consentire azioni di tutela diretta; oltre 2.500 utenti sarebbero già stati sanzionati nel 2025, ma i numeri potrebbero salire fino a oltre 5.000 casi totali entro la fine dell’anno, considerando quelli ancora in fase di identificazione.
Nelle ultime ore, è emerso come anche un altro protagonista del calcio italiano sia pronto a muoversi: la Serie A. Durante il Footbal Summit Forum organizzato dalla Gazzetta dello Sport e dall’Università Bocconi di Milano, Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha annunciato che anche la Lega chiederà un indennizzo agli stessi utenti coinvolti che hanno utilizzato il pezzotto.
La cifra non è stata ancora resa pubblica ma, come confermato dallo stesso Simonelli, sarà superiore ai 500 euro richiesti da DAZN.
Una mossa che, di fatto, segna una nuova fase nella lotta alla pirateria sportiva, se finora le sanzioni arrivavano solo da parte delle autorità, adesso anche le aziende colpite intendono rivalersi direttamente sui responsabili, chiedendo un risarcimento economico concreto.
Secondo le stime fornite da Stefano Azzi, la pirateria legata allo streaming calcistico causa oltre 300 milioni di euro di perdite ogni anno per l’intera industria dello sport in Italia; contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la questione non riguarda soltanto chi non può permettersi un abbonamento, “Oltre il 60% degli utenti del pezzotto appartiene a fasce di reddito medio-alte, e molti fanno parte di categorie professionali insospettabili, con elevata reputazione sociale” ha sottolineato Azzi.
Un dato che evidenzia quanto il fenomeno non sia solo economico, ma anche culturale, per anni la pirateria è stata percepita come un reato minore, ma la crescente attenzione delle aziende e delle autorità potrebbe presto cambiare questa percezione.
Il segnale lanciato da DAZN e Serie A è chiaro: la tolleranza è finita. La guerra al pezzotto entra in una nuova fase, dove le piattaforme non si limitano più a chiedere la chiusura dei canali illegali, ma si rivolgono direttamente agli utenti finali chiedendo un risarcimento economico, e riservandosi il diritto di procedere in sede civile. Non ci resta che attendere per scoprire come agirà, in concreto, la Serie A.
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