La nuova generazione di GPU Blackwell compie un passo simbolico e, allo stesso tempo, industrialmente decisivo: per la prima volta NVIDIA avvia la produzione in volumi dei suoi chip IA di fascia più avanzata direttamente negli Stati Uniti, presso lo stabilimento TSMC Arizona di Phoenix. Un risultato che Jensen Huang ha definito un momento storico, non solo per l’azienda, ma per l’intera catena del valore legata ai semiconduttori.
NVIDIA e TSMC insieme per la produzione di chip IA negli USA
Negli ultimi ani la filiera globale dei chip è diventata un tema strategico, spesso al centro delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Asia; portare la produzione dei wafer Blackwell su suolo americano significa, innanzitutto, accorciare la distanza tra progettazione e manifattura, riducendo la dipendenza da impianti esteri e rafforzando quella strategia di onshoring incentivata politicamente da Washington.
Non si tratta quindi di un semplice traguardo tecnico, è un tassello chiave verso una maggiore autonomia industriale degli Stati Uniti, soprattutto in un settore come l’IA, destinato a trainare investimenti e infrastrutture per i prossimi anni.
Durante la cerimonia, Huang ha ricordato il ruolo dei partner industriali coinvolti nel progetto: TSMC, Foxconn, Amkor, Wistron e SPIL, che nei prossimi quattro anni dovrebbero contribuire alla creazione di 500 miliardi di dollari di infrastrutture IA negli Stati Uniti. L’obbiettivo è quello di costruire un tessuto produttivo capace di sostenere la domanda di GPU e sistemi per datacenter, IA e calcolo ad alte prestazioni senza passare (o quasi) dall’Asia orientale.
Il wafer prodotto in Arizona sarà ora sottoposto alle successive fasi di lavorazione (incisione, stratificazione, sezionamento) per diventare un chip completo, combinando processi avanzati e capacità produttive che puntano a ridurre costi logistici e variabili legate alle catene di fornitura internazionali.
NVIDIA intende inoltre utilizzare nei nuovi impianti le proprie piattaforme di IA, robotica e digital twin, con un duplice obbiettivo: migliorare l’efficienza produttiva e costruire fabbriche più sostenibili, completamente integrate nelle future AI Factory che, nelle parole della stessa azienda, alimenteranno la prossima rivoluzione industriale.
Secondo il CEO di TSMC Arizona Ray Chuang, l’arrivo del primo wafer a pochi anni dall’avvio del progetto dimostra la velocità con cui l’ecosistema industriale americano sta crescendo nel segmento dei semiconduttori più complessi.
Il Blackwell made in USA rappresenta dunque un traguardo tecnologico, ma anche una dichiarazione politica, l’IA non è solo un campo di ricerca avanzata, è un pilastro industriale, ed è proprio su questo terreno che si stanno giocando le prossime partite tra giganti globali. Per NVIDIA significa consolidare il proprio ruolo non solo come leader di mercato, ma come motore della nuova manifattura occidentale, sempre più orientata ad autonomia e resilienza.
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