Il Falcon Heavy, uno dei più potenti razzi operativi di SpaceX, si prepara a fare il suo debutto anche dalla costa occidentale degli Stati Uniti; il Dipartimento dell’Aeronautica Militare ha infatti approvato i piani dell’azienda di Elon Musk per estendere le proprie operazioni alla base spaziale di Vandenberg, in California, autorizzando fino a 100 lanci all’anno, di cui cinque con Falcon Heavy.
Una decisione che consolida ulteriormente la posizione di SpaceX come colonna portante della capacità di lancio americana, tanto per il settore commerciale quanto (e forse soprattutto) per quello militare.
SpaceX guida la rinascita di Vandenberg
Solo cinque anni fa, Vandenberg Space Force Base ospitava un unico lancio orbitale, mentre oggi, grazie principalmente alle missioni Starlink e ai satelliti di ricognizione del governo statunitense la base ha raggiunto oltre 50 voli nel 2025, segnando il suo record assoluto dagli anni ’70. L’approvazione appena arrivata consentirà dunque a SpaceX di raddoppiare la frequenza dei lanci, portando la struttura californiana a un livello operativo paragonabile a quello della storica base di Cape Canaveral, in Florida.
L’espansione riguarda in particolare lo Space Launch Complex 6 (SLC-6), una rampa di lancio che ha vissuto una storia complessa: nata negli anni ’60 per ospitare il programma Manned Orbiting Laboratory, poi riconvertita per lo Space Shuttle (che però non è mai decollato da lì), e infine utilizzata da Boeing e United Launch Alliance (ULA) per i razzi Delta IV fino al 2022. Ora tocca a SpaceX darle nuova vita, adattandola alle esigenze dei razzi Falcon 9 e Falcon Heavy.
I lavori di riqualificazione dell’SLC-6 dovrebbero iniziare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, con un tempo stimato di 18 mesi per completare demolizioni e nuove costruzioni; SpaceX prevede di eliminare le strutture storiche non più necessarie (in parte con l’uso di esplosivi controllati), aggiungendo invece nuovi serbatoi di propellente, un hangar di integrazione, un erettore verticale per i razzi, una torre idrica e due piattaforme di atterraggio per i booster. Tutto questo affacciato sull’Oceano Pacifico, in una cornice tanto spettacolare quanto strategica.
Il risultato sarà una piattaforma moderna e flessibile, pronta ad accogliere missioni di grande carico utile; i candidati principali sono i satelliti spia del National Reconnaissance Office (NRO), enormi quanto un autobus e capaci di fornire immagini ad altissima risoluzione per la sicurezza nazionale.
Curiosamente, SpaceX non ha ancora in programma alcun lancio Falcon Heavy da Vandenberg, e lo stesso Dipartimento dell’Aeronautica ha ammesso che non ci sarà una reale necessità di missioni pesanti da quella base prima del 2030. Tuttavia, la costruzione del sito serve a garantire che SpaceX mantenga lo status di fornitore completo per la Space Force, capace di gestire ogni tipo di missione, da entrambe le coste americane.
In altre parole, anche se i primi lanci Falcon Heavy dalla California si faranno attendere, SpaceX sta già preparando il terreno per il futuro, un futuri in cui la concorrenza con United Launch Alliance (con il suo nuovo razzo Vulcan) e Blue Origin sarà sempre più diretta, anche sul fronte militare.
Non sono però mancate le opposizioni, la California Coastal Commission aveva respinto la proposta di raddoppio dei lanci citando preoccupazioni per l’impatto acustico su fauna e abitazioni vicine; tuttavia, trattandosi di proprietà federale, la Space Force ha avuto l’ultima parola sostenendo che l’espansione andrà a beneficio degli interessi della sicurezza nazionale.
Resta da vedere se la Federal Aviation Adminstration (FDA) darà il via libera definitivo all’aumento dei lanci commerciali, ma è ormai chiaro che Vandenberg diventerà il secondo grande hub di SpaceX negli Stati Uniti, e il primo a poter gestire missioni Falcon Heavy dalla costa ovest.
Se i tempi previsti saranno rispettati, lo Space Launch Complex 6 tornerà operativo nel 2027, chiudendo un cerchio iniziato quasi sessant’anni fa. Nonostante non ci sia fretta, la mossa conferma la strategia a lungo termine di SpaceX, rafforzare la propria infrastruttura per supportare qualsiasi tipo di missione, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.
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