La missione VIPER (Volatiles Investigating Polar Exploration Rover) torna ufficialmente in pista dopo l’annullamento dello scorso anno, la NASA ha affidato a Blue Origin il compito di portare il rover scientifico sul Polo Sud della Luna entro la fine del 2027, un tassello fondamentale della campagna Artemis che mira a garantire una presenza umana duratura sul nostro satellite naturale e, in prospettiva, a supportare le future esplorazioni su Marte.

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Il rover VIPER della NASA arriverà sulla Luna grazie a Blue Origin

Il nuovo accordo rientra nel programma CLPS (Commercial Lunar Payload Services), con un valore potenziale di 190 milioni di dollari; Blue Origin, l’azienda fondata da Jeff Bezos, sarà responsabile dell’intera architettura della missione: progettazione, test e gestione del lander Blue Moon Mark 1 di grandi dimensioni, in grado di trasportare in sicurezza il rover VIPER e di scaricarlo sulla superficie lunare.

La NASA eserciterà l’opzione di consegna solo dopo aver valutato il successo del primo volo del lander Blue Moon MK1, previsto già entro la fine dell’anno in corso; questo approccio a tappe serve a ridurre costi e rischi tecnici, garantendo che ogni fase sia validata prima del dispiegamento del VIPER.

VIPER avrà una finestra operativa di circa 100 giorni per esplorare le regioni permanentemente in ombra del Polo Sud lunare, dove si sospetta la presenza di giacchio d’acqua e altri composti volatili; questi saranno cruciali per:

  • individuare i siti più promettenti per futuri atterraggi umani
  • comprendere l’origine e la distribuzione dell’acqua nel sistema solare
  • studiare come sfruttare le risorse locali per missioni a lungo termine, riducendo la dipendenza dai rifornimenti terrestri

Come ha sottolineato Joel Kearns, vice amministratore associato della NASA per l’esplorazione scientifica:

La ricerca di composti volatili lunari gioca un ruolo chiave nell’esplorazione della Luna da parte della NASA, con importanti implicazioni sia per la scienza che per le missioni umane nell’ambito di Artemis. Questa missione potrebbe mostrarci dove è più probabile trovare il ghiaccio e dove è più facile accedervi, come futura risorsa per l’umanità. E studiando queste fonti di acqua lunare, acquisiamo anche preziose informazioni sulla distribuzione e l’origine dei composti volatili nel sistema solare, aiutandoci a comprendere meglio i processi che hanno plasmato il nostro ambiente spaziale e come si è evoluto il nostro sistema solare interno.

La rinascita di VIPER è sorprendente se si considera che la NASA aveva cancellato il progetto nel 2024 a causa di ritardi e costi crescenti, tuttavia l’importanza scientifica della ricerca di acqua lunare, una risorsa decisamente strategica tanto per le future missioni quanto per un’economia lunare commerciale, ha spinto l’agenzia a esplorare approcci più creativi ed economicamente vantaggiosi, come ha spiegato Nicky Fox, responsabile del Science Mission Directorate.

Per Blue Origin si tratta della seconda consegna CLPS assegnata, la prima (in programma a fine anno) porterà sulla Luna alcune telecamere stereoscopiche e un sistema di retroriflessione laser per studi sulla superficie; il successo di questa missione apripista sarà determinante per la successiva spedizione VIPER.

Il NASA Ames Research Center in California guiderà le indagini scientifiche, mentre il Johnson Space Center di Houston ha curato lo sviluppo ingegneristico del rover; Blue Origin dal canto suo, si occuperà di ogni fase logistica, dall’integrazione del carico fino al supporto post atterraggio.

Con VIPER la NASA non punta solo a una missione scientifica, ma a costruire le basi per una presenza permanente sulla Luna, aprendo la strada a missioni umane più lunghe e autosufficienti; un obbiettivo che, se raggiunto, cambierà per sempre il nostro rapporto con il vicino più prossimo della Terra, e in prospettiva con l’esplorazione di Marte.