OpenAI sta preparando una piccola ma significativa rivoluzione per tutti gli utenti che già utilizzano, o stanno valutando di provare, il suo modello di punta; dopo alcune settimane di test limitati, l’azienda ha infatti iniziato a distribuire un nuovo interruttore che permette di decidere quanto intensamente può pensare GPT-5, offrendo così un livello di personalizzazione inedito nel panorama dei chatbot avanzati.
OpenAI vi lascia scegliere quanto intensamente deve pensare GPT-5
Fino a poco fa si parlava di un possibile slider a scorrimento, ma la versione definitiva implementata da OpenAI punta tutto sulla semplicità con un semplice interruttore; nella nuova interfaccia compare infatti un pulsante dedicato che consente di passare rapidamente tra diverse modalità di ragionamento, identificate internamente da valori chiamati juice, termine che indica la potenza del modello.
Nello specifico:
- Standard -> è l’impostazione di default, con un livello juice pari a 18, pensata per bilanciare velocità di risposta e capacità di ragionamento
- Esteso -> porta il livello a 64, ideale per conversazioni che richiedono un’analisi più approfondita senza però rallentare eccessivamente l’esperienza

Gli utenti che scelgono il piano Pro offerto da OpenAI possono spingersi ancora oltre, con due ulteriori modalità:
- Light -> livello 5, che riduce al minimo l’elaborazione per risposte quasi istantanee
- Heavy -> livello 200, il massimo consentito, per ottenere il ragionamento più profondo possibile dal modello GPT-5 Thinking
Il rollout riguarda in prima battuta gli abbonati Plus e Business, che possono già provare le modalità Standard ed Esteso; gli utenti Pro invece sono i soli a beneficiare del pacchetto completo, con la possibilità di passare in qualsiasi momento da Light a Heavy in base alle esigenze.
Si tratta di un passo che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui interagiamo con il chatbot di OpenAI, chi ha bisogno di risposte rapide e sintetiche (ad esempio per una semplice ricerca o per un prompt creativo veloce) potrà rimanere su Light o Standard, mentre chi lavora su analisi complesse o brainstorming strutturati potrà affidarsi alle modalità Esteso e Heavy, sfruttando al massimo la potenza del modello.
È interessante notare come OpenAI, dopo aver valutato opzioni più articolate, abbia scelto un approccio immediato e accessibile, quasi a voler ribadire che la vera sfida non è solo la potenza di calcolo ma anche la facilità d’uso.
GPT-5 diventa sempre più uno strumento modulabile, capace di adattarsi tanto alle esigenze professionali quanto a quelle quotidiane, confermando una tendenza che probabilmente vedremo replicata anche da altri attori del settore nei prossimi mesi.
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