Nelle ultime ore sono emerse nuove indiscrezioni che mettono in luce un aspetto tutt’altro che secondario per il futuro di Nintendo Switch 2, ovvero la gestione dei kit di sviluppo destinati agli studi di terze parti; secondo quanto dichiarato da Eugene Nashilov, CEO di Strikerz Inc. (lo studio dietro al gioco free-to-play UFL), Nintendo starebbe mostrando una certa riluttanza nell’inviare i dev kit agli sviluppatori che lavorano su titoli gratuiti con micro transazioni, costringendo diversi team a rimanere in attesa senza tempistiche chiare.

Nintendo e il difficile rapporto con i titoli free-to-play

Durante una presentazione a Football Gaming Zone, Nashilov ha affermato che la sua azienda non ha ancora ricevuto i kit di sviluppo richiesti mesi fa, sottolineando come Nintendo non stia fornendo attivamente kit di sviluppo agli sviluppatori free-to-play, in quella che ha tutto l’aspetto di essere una tendenza globale.

Una posizione confermata da più fonti che avevano già raccolto le lamentele di altri studi durante l’ultimo Gamescom, evidenziando come il processo di candidatura per accedere ai dev kit di Switch 2 sembri privo di logiche trasparenti; alcuni sviluppatori infatti ricevono i kit in tempi rapidi, mentre altri, soprattutto chi lavora a titoli gratuiti, rimangono esclusi o in lista d’attesa a tempo indefinito.

Non si tratta di una novità assoluta, la storia di Nintendo dimostra una certa cautela verso i giochi basati su micro transazioni, a partire dalle dichiarazioni dell’ex presidente Satoru Iwata nel 2015, che si era espresso con prudenza rispetto ai modelli di business gratuiti.

Negli anni successivi la compagnia ha comunque aperto il proprio ecosistema a successi planetari come Fortnite a Apex Legends, oggi giocabili anche su Switch, senza dimenticare esperimenti interni come Super Kirby Clash; tuttavia, la regola generale rimane quella di privilegiare il modello a pagamento tradizionale, soprattutto per quanto riguarda i giochi first-party.

Questa politica di Nintendo, se confermata, potrebbe avere conseguenze rilevanti:

  • i titoli free-to-play, spesso cruciali per mantenere vivo l’interesse verso una console (soprattutto presso i giocatori più giovani), potrebbero arrivare in ritardo su Switch 2
  • gli studi indipendenti rischiano di trovarsi in difficoltà senza accesso tempestivo agli strumenti di sviluppo
  • il confronto con concorrenti come Sony e Microsoft, che da tempo investono in titoli F2P e modelli live service, potrebbe diventare ancora più evidente

Allo stato attuale non ci resta che attendere per capire se la nuova console Nintendo offrirà nel breve termine un catalogo equilibrato tra giochi premium e gratuiti, o se i titoli free-to-play resteranno in secondo piano.