La corsa allo spazio non si ferma mai, e con il programma Artemis della NASA che punta tutto su Starship per tornare sulla Luna, ogni lancio del colossale razzo di SpaceX è un evento cruciale. Dopo i problemi riscontrati nel volo precedente, l’azienda di Elon Musk ha finalmente annunciato la data del decimo test: il razzo è pronto a volare di nuovo, con obiettivi ancora più ambiziosi. Preparatevi, perché la finestra di lancio si aprirà all’1:30 am del 25 agosto (ora italiana).
Cosa è andato storto nel volo precedente?
Prima di guardare al futuro, è fondamentale capire cosa abbiamo imparato dal nono tentativo di volo, senza considerare l’esplosione di Ship 36 che doveva rappresentare il protagonista del decimo volo ma esplosa durante uno Static Fire di test sul pad di lancio. L’indagine, condotta da SpaceX e ora chiusa dalla FAA, ha rivelato una serie di eventi a catena che, sebbene abbiano portato alla perdita dei veicoli, hanno fornito dati preziosissimi. Voi ricorderete che sia il primo stadio, il Super Heavy, sia lo stadio superiore, la Ship 35, sono andati persi. Ma perché?
Partiamo dal booster. Durante il rientro, SpaceX ha deciso di testare una manovra volutamente aggressiva, spingendo l’hardware al limite con un angolo di rientro del 17%, ben superiore ai tentativi precedenti. Questa scelta ha causato il cedimento strutturale di una tubazione del propellente, portando a una miscelazione di metano e ossigeno liquidi. Il risultato? Il booster è andato perso a circa un chilometro di quota, 382 secondi dopo il decollo. Una lezione imparata sul campo: le prossime versioni avranno strutture rinforzate, mentre i booster attuali utilizzeranno traiettorie di rientro meno rischiose.
Più complessa, invece, la vicenda della Ship 35. Dopo una separazione perfetta e l’accensione di tutti e sei i motori Raptor, i sensori hanno rilevato una perdita di metano nella sezione anteriore del veicolo. Questo ha causato uno squilibrio di pressione tra il serbatoio principale e la zona della perdita. Nonostante questo problema, i sistemi di bordo sono stati straordinari: hanno compensato la perdita, completato l’ascesa e spento i motori esattamente come programmato. Il problema è emerso dopo, durante la fase di rilascio del propellente in eccesso (il cosiddetto venting). L’alta pressione nella zona anteriore ha causato una perdita di assetto, impedendo il rilascio del carico di test (alcuni prototipi di satelliti Starlink). L’evento ha innescato la passivazione del veicolo, che ha scaricato tutto il carburante residuo nello spazio prima di un rientro non controllato sull’Oceano Indiano. La causa principale? Un componente difettoso nel serbatoio, il cui guasto non era rilevabile durante le ispezioni a terra. La buona notizia è che gli ingegneri sono riusciti a replicare il guasto in laboratorio, trovando già le contromisure.
Il decimo volo: un banco di prova ambizioso
Con le lezioni imparate e le correzioni apportate, cosa ci aspetta dal decimo volo, che vedrà protagonista la Ship 37? SpaceX non si limita a ripetere il test, ma alza ancora una volta l’asticella con una serie di esperimenti che definire audaci è dire poco. Sarà un vero e proprio banco di prova per le tecnologie che renderanno Starship un sistema completamente riutilizzabile.
Il Super Heavy, per esempio, non tenterà un semplice ammaraggio. Eseguirà una serie di accensioni sperimentali per la fase di atterraggio, con una manovra molto particolare: uno dei tre motori centrali verrà intenzionalmente disabilitato per testare se un motore dell’anello intermedio può subentrare e completare la discesa. Dopodiché, il booster passerà a soli due motori, eseguirà un hovering (volo stazionario) sull’acqua e infine si spegnerà, lasciandosi cadere nel Golfo del Messico.
Ma è lo stadio superiore, la Ship 37, a riservare le sorprese più grandi. Oltre a rilasciare otto simulatori di satelliti Starlink e tentare una riaccensione di un motore Raptor nello spazio, il veicolo metterà a dura prova il suo scudo termico. Pensate che un numero significativo di mattonelle termiche verrà deliberatamente rimosso per stressare la struttura durante il rientro. Non solo: verranno testati diversi tipi di mattonelle metalliche, inclusa una con un sistema di raffreddamento attivo – una tecnologia che potrebbe rivoluzionare i viaggi spaziali. Infine, la traiettoria di rientro sarà studiata per spingere al limite della resistenza strutturale gli alettoni posteriori, raccogliendo dati essenziali per le future missioni che prevedono il ritorno e l’atterraggio direttamente sulla torre di lancio.
Appuntamento dunque al 25 agosto all’1:30 am, come sempre la live sarà trasmessa sul profilo X di SpaceX e sul sito ufficiale di SpaceX alla pagina dedicata.
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