Se siete stanchi di perdervi tra decine di voci astruse e costi poco chiari ogni volta che arriva una bolletta di luce o gas, c’è una importante novità a cui dovete fare attenzione: dal  1° aprile 2026 il mercato libero dell’energia vivrà un importante passo in avanti, una vera e propria “rivoluzione” della trasparenza voluta da ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).

Con la delibera 386/2025/R/COM, l’Autorità ha deciso di dire “basta” al caos, imponendo un formato unico e semplificato per tutte le offerte commerciali. L’obiettivo è chiarissimo: permettere a tutti i consumatori di capire finalmente cosa pagano e di confrontare le tariffe dei vari operatori in modo rapido, senza troppi fronzoli.

Si tratta, insomma, di un cambiamento epocale che promette di rendere la vita più facile a milioni di consumatori, portando finalmente chiarezza in un settore che, da sempre, è risultato abbastanza ostico e complesso per l’utente medio. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa sta per cambiare.

Come cambieranno le offerte: solo due voci per dire addio alla confusione

La novità più grande è la drastica semplificazione della struttura dei costi. L’attuale giungla di corrispettivi per approvvigionamento, commercializzazione e altri servizi accessori verrà spazzata via e sostituita da sole due voci principali, chiare e dirette.

  1. Una quota fissa annua: un importo espresso in euro all’anno per ogni punto di fornitura (POD per l’elettricità, PDR per il gas).
  2. Una quota a consumo: un costo variabile espresso in euro per ogni kWh (per l’energia elettrica) o per ogni metro cubo (per il gas) effettivamente consumato.

Questa struttura a due componenti sarà obbligatoria per tutti. Anche le offerte a prezzo variabile dovranno adeguarsi, specificando in modo trasparente l’indice di riferimento (come il PUN per l’elettricità) e un unico spread applicato dall’operatore. Resterà comunque possibile per i fornitori differenziare i costi per fasce orarie o scaglioni di consumo.

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Per quanto riguarda, invece, le offerte “tutto compreso” con canone fisso mensile, i venditori avranno l’obbligo di indicare chiaramente il costo applicato per ogni consumo che dovesse superare la soglia inclusa nel canone. I costi regolati, come trasporto e oneri di sistema, rimarranno voci separate e applicate in modo “passante”, senza modifiche da parte del venditore.

Più trasparenza anche nei contratti e notifiche smart

La riforma non si ferma alle sole offerte, ma punta a migliorare l’intera esperienza utente, atta alla lettura dei contratti veri e propri. Questi ultimi, infatti, dovranno presentare le condizioni economiche in un formato a tabella, che risulta, all’atto pratico, molto più semplice da leggere e consultare. Oltre a ciò, dovrà essere presente una sezione apposita dedicata a sconti e bonus, con le relative condizioni per poterne usufruire.

Ci sono novità anche lato comunicazione: per ogni modifica unilaterale del contratto, i fornitori avranno l’obbligo di inviare una notifica digitale (via SMS, email o tramite app) per avvisare il cliente dell’invio della comunicazione ufficiale.

Le tempistiche: quando entrerà in vigore la riforma?

L’obbligo di adeguamento per tutte le offerte, sia nuove che già attive, scatterà ufficialmente il 1° aprile 2026. Per i contratti già in corso a quella data, l’adeguamento dovrà avvenire in occasione della prima modifica unilaterale o al momento del rinnovo.

ARERA ha comunque fissato una data limite invalicabile: entro e non oltre il 1° gennaio 2027 tutti i contratti dovranno essere conformi alle nuove regole, a prescindere dalla loro data di scadenza.