Amazon è finalmente pronta a sfidare apertamente Starlink di SpaceX, grazie a un nuovo e ambizioso accordo firmato con NBN Co, l’ente nazionale australiano per la banda larga; il protagonista? Ovviamente Project Kuiper, la costellazione di satelliti a bassa orbita pensata per portare internet veloce e a bassa latenza anche nelle aree più remote del pianeta.

Il primo passo concreto è proprio il lancio del servizio per oltre 300.000 australiani che vivono in zone rurali, regioni difficili da connettere con le infrastrutture tradizionali; il rollout è previsto per la metà del 2026, ma il servizio inizierà a essere disponibile entro la fine del 2025, almeno in forma preliminare. Il prezzo? Ancora un mistero.

Kuiper, la risposta di Amazon a Starlink è quasi pronta al debutto

Se Starlink può già contare su oltre 8.000 satelliti in orbita e una base di utenti globale consolidata, Project Kuiper è ancora in fase di costruzione: ad oggi Amazon ha lanciato 78 satelliti su un totale previsto di 3.236, con il prossimo lancio programmato per il 7 agosto che dovrebbe portare in orbita altri 27 satelliti; si tratta, a tutti gli effetti, del primo passo su larga scala verso un’infrastruttura pronta per il pubblico.

La vera differenza con i satelliti geostazionari tradizionali è la posizione orbitale, mentre questi ultimi orbitano a circa 36.000 Km dalla Terra, i satelliti Kuiper operano a qualche centinaio di chilometri di altitudine, in orbita terrestre bassa (LEO); questo comporta una drastica riduzione della latenza, ovvero il tempo che i dati impiegano per viaggiare tra l’utente e la rete.

L’Australia è un paese immenso e nonostante una buona copertura nelle aree urbane, le zone remote restano ancora oggi fortemente svantaggiare, è proprio qui che Project Kuiper potrebbe fare la differenza, offrendo una connessione veloce, stabile e affidabile in regioni dove le infrastrutture cablate non arrivano, o dove il costo per raggiungerle è proibitivo.

L’accordo con NBN Co infatti, si pone l’obbiettivo di colmare il divario digitale che separa i centri urbani dalle comunità isolate, garantendo l’accesso a lavoro da remoto, istruzione a distanza, servizi di telemedicina, intrattenimento e streaming, nonché comunicazioni di emergenza.

Tutto questo grazie a terminali satellitari di nuova generazione, che Amazon promette essere facili da installare e adatti a diversi tipi di utenti; al momento non è stato però comunicato il costo dell’hardware, né del servizio.

L’annuncio in Australia è solo l’inizio di una visione molto più ampia, Amazon punta infatti  a raggiungere milioni di utenti in tutto il mondo, a partire dalle aree non servite o scarsamente connesse; le oltre 80 missioni di lancio già previste nei prossimi anni serviranno a completare la costellazione, garantendo copertura anche in regioni estreme.

Rajeev Badyal, vicepresidente della divisione Tecnologia del Progetto Kuiper, ha così commentato:

Abbiamo progettato il Progetto Kuiper per essere il sistema satellitare più avanzato mai costruito e stiamo combinando questa innovazione con la lunga esperienza di Amazon nel migliorare la vita quotidiana dei clienti. Siamo orgogliosi di collaborare con NBN per portare Kuiper a un numero ancora maggiore di clienti e comunità in tutta l’Australia e non vediamo l’ora di creare nuove opportunità per centinaia di migliaia di persone nelle zone rurali e remote del Paese.

Nel breve termine ci si aspetta un’accelerazione sul fronte dei lanci satellitari e, probabilmente, una roadmap più dettagliata sulla disponibilità del servizio in altri Paesi, Italia inclusa; tuttavia ci sono ancora tanti interrogativi, quale sarà il costo effettivo per gli utenti? Come verranno gestite le prestazioni nei primi mesi? Il servizio sarà davvero competitivo rispetto a Starlink?

Con Project Kuiper Amazon è pronta a entrare ufficialmente nel mercato dell’internet satellitare globale, portando un’alternativa concreta a Starlink, sebbene ancora in fase embrionale; la partnership con NBN Co in Australia è solo il primo vero banco di prova per un progetto che promette di cambiare le regole del gioco, non solo per chi vive ai confini del mondo, ma per tutti coloro che chiedono una rete veloce, stabile e universale.