Adobe ha da qualche giorno presentato (e rilasciato) Project Indigo, una nuova app sperimentale per iPhone (è già disponibile su App Store) sviluppata dal team Nextcam di Adobe Labs che punta ad alzare l’asticella riguardo la fotografia mobile, offrendo controlli manuali (anche avanzati), una migliore qualità dell’immagine e un “look” più naturale per le foto, simile alla resa delle fotocamere SLR.
Nel progetto c’è lo zampino di Marc Levoy, figura di spicco nel campo della fotografia computazionale moderna, conosciuto come il padre della Fotocamera Pixel di Google (ha guidato il team che ha sviluppato tecnologie quali HDR+, modalità Ritratto e Night Sight). Andiamo a scoprire tutti i dettagli.
Indice:
Che cosa è Project Indigo?
Come anticipato in apertura, Project Indigo è una nuova e innovativa app “sperimentale” per la fotografia computazionale sviluppata negli Adobe Labs da un team che, tra gli altri, annovera figure di spicco quali Marc Levoy e Florian Kainz (Senior Computer Scientist presso Adobe, esperto nelle tecnologie per l’elaborazione delle immagini).
Questa nuova app punta a “colmare” alcune lacune dell’attuale fotografia da dispositivi mobile (inteso come smartphone), offrendo all’utente una suite completa di controlli (su esposizione, ISO, tempo di scatto e messa a fuoco) ma rendendo al contempo gli scatti più naturali e definiti, sia in formato JPEG che in formato RAW, sfruttando al massimo l’hardware messo a disposizione con l’ausilio della fotografia computazionale.


Fotografia da smartphone: più che l’hardware è il software a fare la differenza
Rispetto a pochi anni fa, la fotografia da smartphone ha compiuto passi da gigante, trasformando i nostri smartphone in strumenti capaci di catturare immagini di altissima qualità.
Man mano che andiamo avanti, diventa più facile trovare sul mercato dispositivi sempre più economici ma dotati di sensoristica (hardware) sempre più performante o, al contrario, trovare dispositivi dotati di hardware di buona qualità ma non sfruttato al meglio.
In tal senso, la Fotocamera Pixel ha fatto scuola, dato che gli smartphone Made by Google non hanno mai potuto contare sull’hardware migliore su piazza ma, al contempo, sono sempre stati (bene o male) in grado di tirare fuori scatti degni di nota.
Gran parte di ciò è merito della fotografia computazionale, quindi del software che sfrutta i sensori degli smartphone, chiaramente più piccoli rispetto a quelli presenti sulle fotocamere, migliorando la gamma dinamica, riducendo il rumore e ottimizzando i colori.
La qualità della Fotocamera Pixel sbarca sugli iPhone
È proprio in questo contesto che si inserisce l’app di Project Indigo, già disponibile gratuitamente per iPhone tramite l’App Store di Apple (la pagina dell’app è raggiungibile tramite questo link), compatibile con tutti i modelli Pro a partire dalla gamma iPhone 12 e con tutti i modelli, anche base, a partire dagli iPhone 14.
Installandola, gli utenti della Mela Morsicata possono provare potenzialità in linea con quelle offerta dalla Fotocamera Pixel, una delle app fotocamera più performanti del panorama Android (se non la più performante).
L’app sfrutta tecniche di fotografia computazionale avanzate, come la sottoesposizione (per ridurre le alte luci) e l’acquisizione di più fotogrammi (fino a 32) per ridurre sensibilmente il “rumore” digitale.
Il risultato promesso sono immagini dal look naturale (come la foto protagonista nell’immagine di copertina, scattata con un iPhone 16 Pro Max e poi elaborata con Lightroom di Adobe), con una mappatura dei toni delicata, saturazione dei colori bilanciata e nitidezza ottimale.
















Funzionalità, utilizzo, modalità di scatto, super risoluzione multi-frame e controlli Pro di Project Indigo
Project Indigo si distingue per una vasta gamma di funzionalità, pensate anche per i fotografi più esigenti:
- Controlli Pro completi – è possibile agire manualmente su parametri quali tempo di esposizione, ISO e messa a fuoco.
- Innovativa pipeline di elaborazione – allinea e unisce un flusso di fotogrammi RAW direttamente dalla fotocamera, permette di generare file DNG con elevata gamma dinamica e basso rumore, pur mantenendo i benefici delle immagini RAW non mappate; i file DNG sono più piccoli dei file ProRAW di Apple; è possibile comunque salvare le immagini anche in formato JPG.
- Supporto agli output SDR e HDR – grazie a un nuovo formato JPEG ibrido SDR/HDR adottato da Adobe, Apple e Google (ne avevamo parlato in questo articolo).
- Modalità di scatto – sono disponibili principalmente le modalità Foto (con zero shutter lag) e Notte (con tempi di posa più lunghi, ideale per le condizioni di scarsa illuminazione).
- Super Risoluzione Multi-Frame – ricostruisce gran parte dei dettagli persi negli scatti con zoom digitale.


- Integrazione con l’ecosistema Adobe – Project Indigo è pensata per integrarsi nell’ecosistema Adobe, consentendo (ad esempio) di avviare l’app mobile di Lightroom direttamente dopo aver eseguito uno scatto.
Prossimi sviluppi di Project Indigo
Nel comunicato stampa, il team di Project Indigo non svela nello specifico quali siano i prossimi progetti legati all’app o al progetto stesso ma, trattandosi di un progetto di Adobe Labs, è molto probabile che sia qualcosa destinato a evolversi in maniera continuativa.
Nei programmi, si legge, c’è sicuramente una versione per dispositivi Android, una modalità ritratto (con maggiore controllo e qualità dell’immagine superiore), una modalità panorama e la registrazione dei video (con funzionalità video computazionali attualmente in fase di sviluppo).
In futuro verranno implementate anche altre funzionalità avanzate, come il bracketing (tecnica che va a scattare più foto della stessa scena ma con impostazioni leggermente diverse) dell’esposizione per l’astrofotografia e della messa a fuoco, una funzionalità è utile per creare immagini HDR o immagini con profondità di campo maggiore; inoltre, sono al vaglio altre modalità multi-frame in cui uno o più parametri vengono variati tra un fotogramma e l’altro.
Qualora siate interessati a maggiori dettagli su Project Indigo, vi rimandiamo al comunicato stampa ufficiale, diffuso tramite il portale della ricerca di Adobe.
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