Mentre gran parte dell’industria tech si concentra su visori per la realtà virtuale e aumentata, occhiali smart e dispositivi IA indossabili, una piccola ma ambiziosa startup finlandese ha deciso di puntare in tutt’altra direzione, cercando di risolvere un problema che riguarda miliardi di persone nel mondo: la correzione visiva. Parliamo di IXI, fondata nel 2021 da Niko Eiden (già in Nokia e Varjo) e Ville Miettinen, che ha appena raccolto ben 36 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Amazon, tramite il fondo Alexa Fund.

Il motivo dell’interesse? Una promessa tanto semplice quanto potente, ovvero occhiali che mettono a fuoco in maniera automatica, eliminando di fatto la necessità di lenti progressive, bifocali o degli occhiali da lettura.

Occhiali intelligenti ma senza IA, come funziona la tecnologia IXI

La proposta di IXI è radicalmente diversa da quella degli occhiali intelligenti più noti, niente fotocamere, comandi vocali, overlay AR o connessioni social; l’obbiettivo è uno solo, ripristinare la naturale capacità dell’occhio umano di mettere a fuoco a tutte le distanze in modo istantaneo, silenzioso e invisibile.

Il segreto risiede in una combinazione di sensori infrarossi a basso consumo, capaci di rilevare la direzione dello sguardo e calcolare, analizzando l’angolo di convergenza, la distanza dell’oggetto osservato; questi dati vengono quindi elaborati in tempo reale e utilizzati per modificare l’indice di rifrazione di speciali lenti a cristalli liquidi, che si adattano alla messa a fuoco in appena 0,2 secondi.

occhiali messa a fuoco automatica ixi

Tutto questo è integrato all’interno di una montatura dall’aspetto classico, grazie a una miniaturizzazione estrema; basti pensare che gli strati di cristalli liquidi misurano soltanto 5 micron di spessore. L’autonomia? Circa due giorni di utilizzo continuo, senza ventole, senza rumori e soprattutto senza distrazioni digitali.

Chi ha già avuto esperienza con le lenti progressive sa bene quanto possano risultare scomode in determinate situazioni, tra zone di transizione, angoli di visione limitati e distorsioni ai margini; ecco perché la proposta di IXI appare così interessante, grazie ai futuri occhiali si potrà avere una visione nitida su tutta la superficie della lente, a tutte le distanze, senza compromessi.

In questo senso, IXI si candida a rivoluzionare un settore che non cambia da secoli, nonostante il mercato di riferimento abbia toccato quota 200 miliardi di dollari nel 2024, facendo registrare una crescita annuale del 9%.

Il coinvolgimento dell’Alexa Fund di Amazon non è affatto casuale, come dichiarato da Paul Bernard, direttore del fondo, “la correzione visiva on-demand è un’idea che ha senso“, soprattutto in contrasto con gli occhiali intelligenti orientati più all’intrattenimento o alla realtà aumentata; in altre parole, IXI non punta a stupire con funzioni futuristiche, ma a risolvere un’esigenza concreta per milioni di persone, migliorando la quotidianità con una soluzione elegante e tecnologicamente avanzata.

La roadmap dell’azienda prevede i primi prototipi funzionanti entro al fine dell’anno in corso, con una commercializzazione vera e propria fissata per il 2026; non ci sono ancora dettagli sul prezzo, ma considerando l’ambizione del progetto e il supporto di un colosso come Amazon, è lecito attendersi un lancio su cala globale, magari con modelli differenziati per fascia di prezzo o design.

Insomma, se fino a ieri parlare di occhiali intelligenti evocava immagini di comandi vocali, notifiche e fotocamere, da oggi potremo iniziare a pensare anche a lenti che si adattano da sole, proprio come farebbe l’occhio umano; se IXI dovesse mantenere le promesse fatte, potremmo essere davvero davanti alla fine dell’era delle lenti progressive.