Dopo un’iniziale fase di test e un rilascio limitato ad alcuni Paesi selezionati, la nuova funzione denominata “Riferimento cronologia chat” di ChatGPT è finalmente disponibile anche per gli utenti italiani, a patto che abbiano sottoscritto un piano in abbonamento Plus o Pro.

Si tratta di un aggiornamento non banale, che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui si interagisce con il celebre chatbot di OpenAI, soprattutto per chi ne fa un uso intensivo.

Una memoria più intelligente e personalizzata per ChatGPT

Come spesso accade con gli aggiornamenti più significativi, anche in questo caso OpenAI ha scelto un approccio graduale introducendo dapprima una memoria “esplicita”, per poi affiancarla a una nuova modalità più evoluta che estende sensibilmente le capacità del sistema di ricordare preferenze, abitudini e contesto di utilizzo.

In concreto questo significa che ChatGPT è ora in grado di tener conto non solo delle informazioni che l’utente ha esplicitamente chiesto di memorizzare, ma anche di quelle che emergono con maggiore frequenza o rilevanza nel corso delle conversazioni (uno stile preferito, interessi ricorrenti, contesto d’uso, tono desiderato delle risposte e così via).

La nuova funzione Riferimento cronologia chat è attiva di default, ma può essere gestita ed eventualmente disattivata attraverso il menù Impostazioni, alla voce Personalizzazione, presente sia nella versione web che nell’app mobile. Qui sono disponibili due distinte opzioni di attivazione/disattivazione:

  • Riferimento a memorie salvate -> il sistema classico, che permette al chatbot di memorizzare alcune preferenze persistenti, gestibili dall’utente
  • Riferimento cronologia chat -> la novità principale, che consente al modello di utilizzare tutto lo storico delle interazioni come contesto, ma senza possibilità di modifica o controllo puntuale da parte dell’utente

La seconda opzione è ovviamente la vera novità che, per quanto non modificabile in modo granulare visto che non permette all’utente di intervenire sui singoli elementi, offre un livello di personalizzazione nettamente superiore; in pratica ChatGPT potrà riconoscere chi siete anche a distanza di settimane, adattando le risposte fornite in base alla vostra cronologia, senza che dobbiate fare nulla.

Va precisato tuttavia che non si tratta di una registrazione integrale delle informazioni, il sistema seleziona e conserva unicamente i dati che ritiene utili, tralasciando i dettagli irrilevanti o poco usati.

Secondo le prime osservazioni degli utenti, la memoria è più affidabile per interazioni recenti (2-4 mesi), ma può mantenere tracce anche su periodi più lunghi, sebbene in modo meno preciso.

Dal punto di vista della privacy OpenAI ha dichiarato che nessuna informazione sensibile (come dati sanitari o bancari) viene conservata, a meno che non sia l’utente a richiederlo esplicitamente. Inoltre è sempre possibile rimuovere conversazioni specifiche dalla memoria, disattivare completamente la funzione (con cancellazione dei dati entro 30 giorni) oppure utilizzare la modalità chat temporanea, una sorta di sessione in incognito priva di memoria e tracciamento.

Come già anticipato in apertura, la nuova funzione è esclusiva per gli utenti Plus e Pro, mentre gli utenti del piano gratuito al momento non potranno accedere a questa memoria evoluta; per quel che concerne i profili aziendali (Enterprise, Team, Edu) non è ancora stata fornita una data ufficiale di rilascio, anche se OpenAI ha confermato che l’estensione è in programma.

Con ChatGPT l’azienda continua a spingere verso un’intelligenza artificiale più proattiva e personalizzata, questa novità rappresenta un’evoluzione attesa e necessaria per un assistente virtuale sempre più su misura, capace non solo di rispondere, ma anche di ricordare, adattarsi e migliorare nel corso del tempo.