Che il 2025 fosse l’anno dell’intelligenza artificiale era ampiamente prevedibile. Nel giro di poche settimane abbiamo assistito ai diversi annunci di Google con Gemini, al lancio della prima AI cinese (DeepSeek) e ai recenti lanci di OpenAI con ChatGPT Gov (la versione per le agenzie governative) e il modello o3-mini a tutti gli utenti. Mentre ci stiamo abituando a questi ritmi incalzanti di annunci rivoluzionari sulle capacità dei nuovi modelli linguistici dobbiamo anche prepararci a nuovi utilizzi delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Ed è quanto emerge dalle domande di registrazione del marchio che OpenAI ha depositato presso l’US Patent and Trademark Office (USPTO).
Il futuro fisico dell’intelligenza artificiale secondo OpenAI
La notizia non riguarda tanto il deposito delle domande di registrazione del marchio da parte di OpenAI, quanto il contenuto di una delle più recenti, presentata all’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO). Nella domanda 99025123 depositata lo scorso 31 gennaio 2025, infatti, OpenAI fa riferimento a nuove linee di prodotti hardware come cuffie, occhiali protettivi, occhiali da vista, telecomandi, custodie per laptop e telefoni, smartwatch, gioielli smart e visori per realtà virtuale e aumentata. Si tratta di dispositivi per l’interazione assistita dall’AI, la simulazione e l’addestramento.
Da tempo OpenAI ha dichiarato di voler sviluppare dispositivi hardware per il mercato consumer basati sull’intelligenza artificiale, tramite partnership con diverse aziende. Ma, come ammesso da Sam Altman, CEO di OpenAI, ci vorranno ancora diversi anni prima di arrivare a un prototipo.
Anche se prematuro, è comunque interessante comprendere verso quali tipologie di dispositivi OpenAI è orientata. Nella stessa domanda di registrazione del marchio si fa riferimento anche di “robot umanoidi programmabili dall’utente” e di “robot umanoidi dotati di funzioni di comunicazione e apprendimento per assistere e intrattenere le persone“.
Queste informazioni seguono la recente creazione di un nuovo team di robotica all’interno di OpenAI, guidato da Caitlin Kalinowski, ex responsabile hardware della divisione di Meta dedicata allo sviluppo degli occhiali AR. Da quanto emerge, OpenAI starebbe cercando di testare robot umanoidi, dotati di sensori personalizzati e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di farli operare nel mondo reale con capacità simili a quelle umane.
Inoltre OpenAI starebbe lavorando a chip e servizi AI personalizzati con i quali “sfruttare le risorse di calcolo quantistico per ottimizzare le prestazioni del modello di intelligenza artificiale”. Diverse indiscrezioni indicano il 2026 come l’anno in cui l’azienda californiana potrebbe lanciare sul mercato un chip personalizzato sviluppato in collaborazione con Broadcom e TSMC.
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