Torniamo ad occuparci della difficile situazione che TikTok sta vivendo negli Stati Uniti, ove in virtù di una nuova legge rischia di essere bannato dal Paese.

Le autorità statunitensi, infatti, chiedono a ByteDance, l’azienda propietaria di questo popolare social network, di venderlo entro pochi mesi, con la minaccia nel caso in cui non dovesse farlo di andare incontro ad un ban dagli USA.

ByteDance ha già più volte spiegato che la vendita della piattaforma non è possibile e, a quanto pare, sta studiando delle soluzioni per aggirare l’imposizione delle autorità statunitensi, almeno ciò è quanto emerge da un nuovo report pubblicato da Reuters.

Spunta una sorta di “Piano B” per TikTok

Stando a quanto si apprende, TikTok starebbe lavorando ad una sorta di un clone del suo algoritmo di raccomandazione per i 170 milioni di utenti statunitensi, soluzione che potrebbe portare a una versione della piattaforma social che operi indipendentemente dalla società madre cinese, in modo da essere più “accettabile” per le autorità USA.

Pare che il progetto in questione veda impegnati centinaia di ingegneri di ByteDance e TikTok sia in Cina che negli Stati Uniti, con il compito di separare milioni di righe di codice e creare una base che sia indipendente dai sistemi utilizzati dalla versione cinese.

Secondo Reuters, delle fonti anonime sostengono che una volta che la “separazione” del codice verrà completata, una cessione delle attività statunitensi sarebbe tecnicamente possibile, sebbene non sia questo l’obiettivo perseguito da ByteDance.

Il team di TikTok ha rapidamente risposto su X, facendo rilevare che quanto pubblicato da Reuters è inesatto e ribadendo quella che è la posizione dell’azienda anche nell’azione giudiziaria promossa contro la legge in questione: la vendita del social network ad un’altra società non è possibile dal punto vista commerciale, da quello tecnologico e da quello legale.

In sostanza, nei prossimi mesi ByteDance continuerà a dare battaglia alle autorità statunitensi con la speranza di non dover ricorrere al “Piano B”.