Il voto favorevole della Commissione per gli Affari Esteri della Camera statunitense, che pone le basi per una legislazione la quale permetterebbe a Joe Biden di bandire TikTok sul suolo nazionale, potrebbe rivelarsi una vera benedizione per alcune aziende concorrenti, a partire da Meta e Snapchat. In pratica, quelle che sono state maggiormente colpite dal vero e proprio boom fatto registrare dall’app di ByteDance nel corso dell’ultimo anno, in particolare tra gli utenti più giovani.

TikTok: cosa afferma il provvedimento

Il voto della commissione camerale conferisce in pratica all’attuale inquilino della Casa Bianca di bandire il social cinese dal territorio USA. A spiegare il motivo della crociata intrapresa contro l’azienda è stato il presidente della commissione, Michael McCaul, repubblicano del Texas, il quale ha indicato TikTok come troppo pericoloso per essere sugli smartphone degli adolescenti statunitensi.

Il DATA Act (HR 1153), questo il nome del provvedimento di McCaul, ha ottenuto 24 voti a favore e 16 contro, all’interno dell’organismo, con una chiara spaccatura tra repubblicani e democratici. Di fronte all’evidenza, lo stesso McCaul ha affermato di sperare che il voto non rappresenti l’inizio di una rottura del bipartitismo su un tema delicato come quello della tecnologia cinese.

In effetti, però, sono molti coloro che ritengono tale spaccatura ormai all’atto delle cose, tanto da rendere molto accidentato il cammino del provvedimento verso la Casa Bianca.

Il bando di TikTok potrebbe avvantaggiare la concorrenza

Tiktok ha fatto registrare una clamorosa crescita di consensi sul territorio degli Stati Uniti, nel corso del 2022. Dopo aver superato il miliardo di utenti a livello globale, il social media cinese ha proseguito il suo movimento ascensionale in particolare tra gli adolescenti statunitensi.

Secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center, ammonterebbe al 67% il dato relativo agli adolescenti che lo utilizzano, mentre il 16% afferma di seguirlo in maniera costante.

Risultati che si sono naturalmente tradotti in una fortissima crescita del social di ByteDance sul mercato pubblicitario online. Al momento, infatti, TikTok mette insieme il 2,3% dell’intero mercato dell’advertising sul web a livello mondiale, posizionandosi soltanto dietro a Google (includendo YouTube), Facebook (Instagram), Alibaba e Amazon.

Un dato che sembra destinato a consolidarsi nel corso del 2023, proprio in considerazione della sua crescita d’influenza, la quale sta avvenendo soprattutto a discapito di Facebook. Il provvedimento della Camera USA, però, pone in pratica una spada di Damocle sulla testa dell’azienda orientale. Ove Biden decidesse effettivamente di bandire TikTok dagli Stati Uniti, la sua decisione andrebbe ad incidere in maniera molto forte sull’orientamento del mercato. Ad avvantaggiarsene potrebbero essere, in particolare, Meta e Snapchat, ovvero i diretti concorrenti.

Intanto Meta guadagna terreno grazie all’incertezza

Secondo Andrew Boone, analista di JMP, l’azienda che trarrebbe il maggior vantaggio da un eventuale bando di TikTok è Meta, che non a caso ha subito iniziato a guadagnare terreno a Wall Street dopo il voto camerale. Nel corso dell’ultimo anno, l’azienda ha investito in maniera massiccia su Reels di Instagram, la sezione dedicata ai video che è chiamata a concorrere sotto questo aspetto con il social cinese.

In effetti nel corso del 2022 le visualizzazioni dei video in questione sono raddoppiate, tanto che Meta, nella relazione sul quarto trimestre dell’anno appena concluso ha affermato di attendersi da Reels se non utili, perlomeno una parità tra entrate e perdite.

Oltre a Meta, secondo Boone, a trarre grande vantaggio da un bando di Biden nei confronti di TikTok sarebbero Snapchat, con Spotlight, e YouTube, con Shorts. Servizi che sono stati sinora oscurati dalle grandi performance dei video dell’app orientale. Non è chiaro se, però, un’evoluzione di questo genere potrà piacere ai cittadini statunitensi. Proprio il tentativo di Instagram di copiare TikTok ha infatti spinto alcune celebrità, a partire dall’onnipresente Kim Kardashian, a criticare Instagram chiedendo di ripristinarne lo spirito originario. Un pensiero che ha riscosso grande successo e i like di 1,6 milioni di persone sul post che lo riportava.

La strada per un effettivo divieto è comunque lunga

Da parte di ByteDance è già arrivata la prima risposta al voto favorevole della Commissione camerale. Un portavoce dell’azienda cinese ha infatti affermato che un divieto del social andrebbe a costituire un vero e proprio attentato al diritto di espressione di un gran numero di utenti statunitensi. Inoltre sarebbe un danno per i valori alla base della cultura a stelle e strisce, che non potrebbe più essere esportata ad oltre un miliardo di persone che utilizzano TikTok fuori dal territorio degli Stati Uniti.

Occorre comunque precisato che per poter conferire effettivi poteri in tal senso a Biden, il provvedimento deve passare al vaglio di entrambi i rami del Parlamento. Se alla camera controllata dai repubblicani non dovrebbero esserci eccessivi problemi, a crearli potrebbe essere il Senato, controllato dai democratici. Dalle indiscrezioni che circolano al proposito sembra che il partito di Biden intenda a sua volta proporre un testo che suonerebbe alla stregua di una sfida per il GOP.

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