Se la collaborazione con L’Inter ha riservato più di qualche sorpresa a tifosi e dirigenti nerazzurri, quella di Digitalbits con l’Associazione Sportiva Roma prosegue al contrario senza particolari scossoni. A dimostrarlo è la decisione presa dalla società capitolina di accettare all’interno dei suoi Flagship Store i pagamenti effettuati con la criptovaluta XGB. In pratica coloro che acquisteranno prodotti di merchandising venduti al loro interno potranno far leva sul sistema Coinbar Pay per portare a termine pagamenti digitali. Inoltre, sarà possibile per la Roma dare vita ad un sistema di ricompense incentrato proprio sul cashback di XGB.

La Roma apre il merchandising alla criptovaluta di DigitalByts

I tifosi giallorossi e i consumatori in genere avranno l’opportunità di pagare con la valuta virtuale DigitalBits mediante il wallet digitale AstraX. Per portare a termine l’operazione non dovranno fare altro che scannerizzare un QR code, innescando la fase finale della transazione, per la quale basteranno un paio di secondi. Per effetto di questo processo il crypto cashback potrà essere accreditato in maniera diretta e immediata nei wallet degli interessati, senza che si rendano necessari interventi di terze parti e, soprattutto l’acquisizione dei dati personali. Il processo sarà completamente decentralizzato e verrà gestito dalla blockchain di Digitalbits con il sostegno di Coinbar Pay.

La notizia è apparsa anche sull’account Twitter della società capitolina, vincitrice della prima edizione di Conference League e al momento quinta nella classifica della Serie A, reduce dalla sorprendente sconfitta di Cremona, arrivata dopo la vittoria per 2-0 contro il Salisburgo che le ha consentito di passare gli spareggi per l’accesso alla fase a eliminazione diretta di Europa League, in cui incontrerà la squadra basca della Real Sociedad.

Un accordo che non fuga i dubbi sul futuro

Occorre sottolineare che l’accordo relativo all’accettazione della criptovaluta di Digitalbits all’interno dei Flagship Store della Roma suona abbastanza sorprendente, alla luce delle ripetute voci che davano l’azienda in difficoltà.

Difficoltà che erano state rese evidenti dalla mancata corresponsione di quanto dovuta all’Inter, l’altra squadra calcistica italiana che aveva sottoscritto un accordo di sponsorizzazione che prevedeva l’apposizione del logo di Digitalbits sul frontale della maglia di gioco, durante le gare.

Una indiretta conferma della situazione era peraltro stata dedotta da un recente accordo stipulato tra la stessa Roma e la Toyota. A seguito di questo accordo le divise da allenamento della squadra giallorossa avevano accolto il logo del maggior produttore mondiale di auto. Tanto da spingere molti osservatori a dare ormai dietro l’angolo quello relativo proprio alla sponsorizzazione più ambita, ovvero delle casacche ufficiali.

Dan Friedkin, il proprietario dello storico sodalizio capitolino, è infatti il rappresentante statunitense del brand nipponico e ormai da anni si ritiene che Toyota diventerà a breve il maggior partner della Roma. Soprattutto in vista del 2027, quando in concomitanza del centenario della società potrebbe vedere la luce il tanto agognato nuovo stadio. Una struttura che attirerà grande attenzione a livello globale e sul quale proprio la Toyota potrebbe apporre il suo nome. Considerato che questo è l’ultimo anno della collaborazione tra Roma e Digitalbits, le indiscrezioni al proposito non sembrano in grado di essere spazzate vie dall’accordo relativo al merchandising.

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