Il Department of Justice (DoJ) degli Stati Uniti ha annunciato l’incriminazione dei fondatori di Forsage da parte di un gran giurì federale nel distretto dell’Oregon. L’accusa è quella di aver svolto un ruolo chiave nella vicenda bollata dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti alla stregua di un classico schema Ponzi, ovvero una semplice truffa tesa a raccogliere soldi presso gli investitori promettendo rendimenti elevati e nessun rischio. Grazie a questa promessa Forsage ha collezionato circa 340 milioni di dollari nel corso di un’avventura giunta ora all’epilogo giudiziario.

Forsage: di cosa si tratta?

Forsage era stata presentata al pubblico come una piattaforma finanziaria decentralizzata creata sulle blockchain di Ethereum, Tron e Binance, in grado di generare reddito passivo per chi avesse deciso di investirci sopra i propri soldi.

Il sogno in questione, però, si è ben presto tramutato in un incubo per i sottoscrittori della proposta. Gran parte di loro, infatti, ha ricevuto molto meno di quanto promesso e per un semplice motivo, chiarito dalle indagini. È infatti bastato esaminare il codice informatico su cui erano stati costruiti gli smart contract per notare come non appena un utente investiva su Forsage, acquistando uno slot del contratto, lo stesso inviava i fondi ottenuti ad altri investitori, generando l’impressione che si stesse concretizzando il rendimento promesso.

La ratio di questo meccanismo era quindi molto semplice: far intendere agli utenti che i rendimenti promessi erano effettivi, quando in realtà non lo erano affatto, in quanto a pagare gli investitori erano quelli che aprivano i contratti dopo di loro. Come è ormai noto, questo genere di operazioni si inceppa nel momento in cui il numero di nuovi investitori è inferiore a quanto servirebbe per ripagare quelli precedenti. Quando ciò si verifica, però, solitamente gli artefici della truffa hanno già fatto perdere le proprie tracce alla giustizia. Cosa che per fortuna non è accaduta stavolta.

Chi sono gli indagati per la truffa Forsage

Secondo il comunicato emesso dal DoJ, ad essere stati accusati per l’operazione sono quattro cittadini di origini russe: Vladimir Okhotnikov, Olena Oblamska, Mikhail Sergeev e Sergey Maslakov. Ad essi, però, ben presto potrebbero aggiungersi altre persone, considerato come le indagini della SEC abbiano condotto all’accusa verso undici persone, tra cui tre promoter finanziari statunitensi e quattro membri dei Chrypto Crusaders, il maggior gruppo promozionale operante sul territorio nazionale, da cinque Stati diversi.

Due degli imputati, Samuel D. Ellis e Sarah L. Theissen, pur senza dichiararsi colpevoli, hanno patteggiato accettando di non esercitare più in ambito finanziario e alcune misure accessorie, sotto forma di sanzioni pecuniarie.

Le indagini erano iniziate da tempo e avevano tratto le loro mosse dalla sostanziale indifferenza da parte dei responsabili di Forsage nei confronti dell’interdizione lanciata dalla SEC delle Filippine, nel settembre del 2020, e di quella emanata dal Montana Commissioner of Securities and Insurance nel marzo dell’anno successivo.

La soddisfazione degli inquirenti

A margine dell’incriminazione dei quattro cittadini russi è da registrare la soddisfazione espressa da Natalie Wight, procuratore generale degli Stati Uniti per il distretto dell’Oregon: “L’accusa odierna è il risultato di una indagine rigorosa che ha impiegato mesi a mettere insieme il sistematico furto di centinaia di milioni di dollari. Incriminare attori stranieri che hanno utilizzato nuove tecnologie per commettere frodi in un mercato finanziario emergente è un’impresa complicata e resa possibile solo con il pieno e completo coordinamento si più forze dell’ordine.”

Dal canto suo, Luis Quesada, vice direttore della divisione investigativa criminale del Federal Bureau Investigation (FBI), ha affermato che i truffatori sono sempre all’opera per individuare nuovi modi per poter orchestrare raggiri in un settore come quello delle criptovalute che offrono nuove opportunità di investimento.

Un tema, quello della capacità di aggiornamento dei criminali in tema di nuove tecnologie, che è stato affrontato anche da Eric Shen, impegnato nel servizio di ispezione postale degli Stati Uniti (UISPIS). A conti fatti, però, il metodo usato per raggirare gli investitori è stato ancora una volta lo schema Ponzi, un metodo inventato all’inizio del secolo passato puntando su uno schema psicologico molto semplice, ovvero la tendenza delle persone a credere di poter realizzare grandi guadagni facilmente e senza rischi. Un tema purtroppo sempre attuale.

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