Le ultime ore non sono state particolarmente piacevoli per Google, dopo l’iniziale enfasi dovuta alla presentazione del nuovo chatbot AI Bard, Alphabet (società madre di Big G) ha subito un crollo del 7,44% in borsa. Il calo subito dalle azioni del colosso è dovuto ad un errore commesso da Bard, nel video di presentazione condiviso proprio dall’azienda che, in buona sostanza, si è tirata la proverbiale zappa sui piedi. Vediamo cos’è successo.

Bard ha dato una risposta errata costata 100 miliardi di dollari a Google

Partiamo dal presupposto che tutti sbagliano ma, quando si tratta di tecnologia e soprattutto di intelligenza artificiale, difficilmente gli errori vengono perdonati, ancor più se provenienti da qualcosa sviluppato da un colosso del settore. In occasione della presentazione di Bard, Google ha condiviso su Twitter il video che potete vedere poco sotto, grazie al quale lasciava intravedere le potenzialità della sua nuova creatura.

Tutto molto bello ed interessante, peccato che qualcuno abbia notato un errore nella risposta di Bard: nel video in questione è stato chiesto al chatbot “Quali nuove scoperte dal telescopio spaziale James Webb posso raccontare a mio figlio di 9 anni?”, le prime due risposte fornite erano corrette, ma la terza no. Il chatbot infatti ha erroneamente attribuito al telescopio James Webb la prima immagine mai catturata di un esopianeta (corpo celeste al di fuori del nostro sistema solare) ma, secondo i registri della NASA, la prima immagine mai catturata di un esopianeta è da attribuire al telescopio Very Large Telescope, appartenente all’European Southern Observatory che, nel 2004, ha catturato l’immagine di 2M1207b.

Come detto in apertura l’errore in questione è costato alla società una perdita di ben 100 miliardi di dollari, a causa del calo delle azioni del 7,44%; tutto ciò non è però l’unica causa delle ultime ore poco piacevoli di Big G, giusto ieri infatti Microsoft ha presentato al mondo il suo nuovo Bing con intelligenza artificiale, nato dalla partnership del colosso di Redmond con OpenAI (società madre di ChatGPT).

Secondo diversi analisti, Microsoft sarebbe più avanti rispetto a Google nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nella ricerca web, la “battaglia” è ancora nelle sue fasi iniziali ma l’errore di Bard ha sicuramente influito su queste stime. Inoltre, tutto ciò ci insegna come sia ancora necessario parecchio lavoro con questo tipo di software visto che, teoricamente, un chatbot con accesso all’intero web non avrebbe dovuto fare un errore di questo tipo; vedremo come Google cercherà di risollevarsi da questa brutta caduta e conseguente figuraccia.

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