Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter, il tema della libertà di espressione è diventato un argomento quotidiano essendo stato oggetto di dibattiti internazionali. La questione non ha tardato a farsi viva dopo che il social network di Elon Musk ha sospeso gli account di diversi giornalisti di spicco. La lista dei giornalisti sottoposti a ban non è di certo esigua e riguarda Ryan Mac del New York Times, Donie O’Sullivan della CNN, Drew Harwell del Washington Post, Micha Lee di The Intercept, Matt Binder di Mashable, Aaron Rupar e Tony Webster.

Il precedente di ElonJet

La decisione è arrivata dopo quella di sospendere l’account ufficiale Twitter di Mastodon, social network open source considerato – soprattutto nell’ultimo periodo – come alternativa proprio a Twitter. La vicenda è nata dalla decisione di sospendere l’account ElonJet, il quale avrebbe monitorato e condiviso in tempo reale la posizione del jet privato di Elon Musk.
L’account, che aveva accumulato 500.000 followers, è stato sospeso solo dopo che il social ha modificato i propri termini relativi alla privacy, proprio per giustificare il ban che si stava portando avanti.

Dopo il ban, lo studente universitario Jack Sweeney, che aveva sviluppato il bot che indicava in tempo reale la posizione del jet del CEO di Twitter, ha invitato gli utenti a seguirlo su altre piattaforme.
A quanto pare, il ban ai giornalisti è giustificato dal fatto che hanno condiviso ripetutamente le informazioni private diffuse dal profilo ElonJet violando i termini di servizio del social network.

La risposta di Elon Musk

Elon Musk

Questa notte il CEO di Twitter ha lanciato un sondaggio in cui chiedeva dopo quanto tempo Twitter dovrebbe ripristinare i profili che avevano pubblicato la sua esatta posizione in tempo reale. Le opzioni del sondaggio prevedono il ripristino immediato o il ripristino dopo 7 giorni di sospensione. Musk ha poi aggiunto che “se qualcuno pubblicasse posizioni e indirizzi in tempo reale dei giornalisti del NYT, l’FBI starebbe indagando, ci sarebbero udienze a Capitol Hill e Biden farebbe discorsi sulla fine della democrazia!”.

L’Europa mette in guardia Musk

Dopo la vicenda, non si è fatta attendere la posizione dell’Unione Europea. I legislatori non hanno perso tempo ad avvertire Elon Musk, proprietario di Twitter, di “arbitraria sospensione di giornalisti”.

Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Europea per i valori e la trasparenza, questa mattina ha pubblicato un tweet nel quale ha espresso la sua preoccupazione sul blocco perpetrato da Musk nei confronti dei giornalisti e ha avvertito Musk della volontà di emettere delle sanzioni nei suoi confronti in ottemperanza della legge sui servizi digitali dell’UE che richiede il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali.

Tra le sue numerose disposizioni, il regolamento UE ai fornitori di servizi di intermediazione impone di non agire in modo arbitrario o discriminatorio quando applicano i loro termini di servizio e di rispettare i diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione e di informazione e il pluralismo dei media.
La questione ban farà discutere a lungo e darà modo ai legislatori di prendere provvedimenti in tal senso e legiferare su questo tema che per troppo tempo è stato snobbato dagli Stati.