Il settore delle criptovalute si sta interrogando sugli eventi degli ultimi giorni e non poteva che essere così alla luce della gravità della situazione. Il crollo di FTX e le vicende al minimo opache di Crypto.com, stanno riproponendo in queste ore con grande forza un tema che era del resto all’ordine del giorno ormai da tempo. Stiamo parlando della trasparenza, troppo spesso assente nei comportamenti di aziende anche di grandi dimensioni del settore.

Un’assenza che sta del resto riportando il denaro digitale all’attenzione della politica, tanto da spingere più di qualche osservatore a prevedere un prossimo intervento della Securities and Exchange commission degli Stati Uniti, oltre che una parziale revisione delle coordinate che pure avevano spinto Joe Biden a proporre un atto esecutivo in cui si proclamavano criptovalute e dollaro digitale alla stregua di strumenti strategici per il Paese.

In effetti sono stati troppo gravi i comportamenti tenuti da Sam Bankman-Fried e dalla dirigenza di Crypto.com per poter pensare che gli investitori possano voltare pagina con tranquillità e tornare a fidarsi di aziende che sono venute meno ripetutamente e gravemente agli obblighi verso i propri investitori. Per cercare di mettere una toppa adeguata ora stanno scendendo in campo alcuni dei pesi massimi dell’innovazione finanziaria.

Il riferimento è a Vitalik Buterin e a Changpeng Zhao, rispettivamente cofondatore di Ethereum e CEO di Binance, ovvero due delle aziende più grandi della scena crypto, le quali vedono addirittura messa in pericolo la loro sopravvivenza dalla crisi di credibilità che sta investendo come un ciclone il settore. Andiamo a vedere cosa stanno proponendo in queste ore e quali prospettive potrebbe aprire il loro tentativo.

Il protocollo Proof-of-Reserves può essere la risposta giusta?

Proof-of-Reserves: questo è il nome del protocollo varato da Vitalik Buterin per cercare di porre un freno alla crisi di credibilità che sta ormai chiaramente zavorrando l’intero settore collegato alle criptovalute. Varato ormai da tempo, questo protocollo utilizza l’algoritmo Merkle-Tree al fine di integrare una grande quantità di dati in un singolo hash e verificare in maniera efficiente l’integrità degli stessi.

Il primo a utilizzarlo potrebbe essere Binance. CZ, infatti, si è proposto alla stregua di vera e propria cavia nel corso di una sessione Ask Me Anything (AMA) tenuta su Twitter. Un botta e risposta serrato in cui il numero uno del più grande exchange globale ha ribadito quanto già affermato la passata settimana: la sua azienda è intenzionata ad implementare Proof-of-Reserves e Merkle-Tree per dare maggiore trasparenza al proprio operato.

Naturalmente anche l’AMA su Twitter ha risentito degli strascichi del crollo di FTX, che in molti addebitano allo stesso Changpeng Zhao e alla decisione di vendere i token nativi dell’exchange fallito (FTT). Tanto che di fronte agli appelli di CZ agli altri scambi, affinché facciano altrettanto, più di qualcuno ha accusato l’interessato di pura e semplice ipocrisia. Intanto, però, un primo passo nella direzione giusta è stato compiuto. Resta soltanto da capire se non arrivi con colpevole ritardo.

Le reazioni alla proposta di CZ sul Proof-of-Reserves

Tra le tante reazioni all’appello e alle dichiarazioni di Changpeng Zhao, spiccano quelle di Ki Young Ju, un analista on-chain di CryptoQuant il quale ha monitorato per anni il portafoglio pubblico di Binance, e di Jeremy Nau, il direttore delle risorse digitali di Armanino.

Il primo ha voluto precisare come Binance abbia già dato prova di trasparenza al 99% pubblicando i dati di alcuni portafogli digitali, mentre altri scambi mescolavano le risorse dei clienti con portafogli di terze parti, ovvero il comportamento che in queste ore sta aprendo un’altra gravissima crisi, quella di Crypto.com, la quale sta facendo tremare anche il mondo economico tradizionale, per le sue possibili implicazioni.

Jeremy Nau, a sua volta, si è proposto per l’implementazione di un sistema di prova delle riserve per conto di Binance, utilizzando appunto prove Merkle-Tree. Occorre sottolineare come proprio la sua azienda fornisca già un servizio simile per Kraken, dal quale è possibile apprendere che lo scambio possiede attività tali da superare  il totale delle proprie passività.

Ci vorrà del tempo per implementare il nuovo protocollo

Al tempo stesso,  CZ ha già fatto sapere che per poter implementare il nuovo protocollo su Binance sarà necessario del tempo. Resta da capire se questo tempo è effettivamente a disposizione di un settore crypto la cui reputazione è stata ripetutamente compromessa da comportamenti al minimo opachi, su cui ora si apprestano a indagare le autorità di controllo, a partire da quelle statunitensi.

Dopo aver conferito con Buterin, il numero uno di Binance ha stimato in un paio di settimane il tempo necessario per dare vita ad un nuovo protocollo ideato proprio dal fondatore di Ethereum. Nel frattempo, per cercare di arginare la situazione, il suo exchange ha provveduto a pubblicare tutti gli indirizzi dei cold wallet aziendali, in modo che chiunque sia interessato a farlo possa visionarli.

La mossa di Changpeng Zhao, può comunque essere considerata apprezzabile. Potrebbe infatti contribuire a stanare le aziende che hanno violato il proprio accordo fiduciario con la clientela o spingerle comunque a regolarizzare una situazione foriera di gravissimi pericoli per i clienti. In assenza di questi correttivi si potrebbe assistere ad una corsa agli sportelli tale da travolgere le aziende che non dispongono di liquidità in un momento reso delicato dai continui crolli delle quotazioni.

I primi a rispondere all’appello di CZ sono stati Crypto.com, che già il 12 dicembre ha reso pubblica la composizione delle proprie risorse digitali (tra cui il 31% sotto forma di Bitcoin e il 20% di Shiba Inu), e Huobi, che a sua volta ha deciso di pubblicare un report sulla sua situazione patrimoniale. La speranza è che molti altri decidano di operare in tal senso e contribuiscano a fugare i timori da parte degli investitori. Timori i quali stanno letteralmente affossando il mercato delle criptovalute, come è possibile vedere anche dai cali fatti registrare nel corso delle ultime ore da tutti i maggiori token, a partire da Bitcoin.

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