Dopo i test del widget di ricerca di Windows 11 legato a Microsoft Edge, le nuove funzioni di condivisione e importazione da Chrome e la VPN integrata, la Casa di Redmond continua a fare il suo per rendere più completo e fruibile il proprio browser.

Nonostante sia ancora parecchio indietro rispetto a Google Chrome, quantomeno in diffusione, sono in molti a utilizzare Microsoft Edge come browser predefinito, che in questi ultimi tempi ha saputo farsi apprezzare in vario modo con alcune novità interessanti e utili. Fra queste ci sono ad esempio le schede dormienti (cosiddette Sleeping Tabs), una funzione introdotta con la versione beta 88 del browser col fine di offrire maggiore velocità e reattività ottimizzando l’uso delle risorse del computer.

Ebbene dopo un bel po’ di tempo che sono in giro, Microsoft nelle scorse ore ha colto l’occasione per promuovere l’utilità condividendo i numeri dei giga di RAM risparmiati in quattro settimane.

273,7 Petabytes di RAM risparmiati in meno di un mese con le schede dormienti di Microsoft Edge

Per chi non le conoscesse, le Sleeping Tabs o schede dormienti che dir si voglia sono un valido aiuto per i computer più datati, quelli con all’interno componenti vecchi o di fascia particolarmente bassa che ben apprezzano qualsiasi trucchetto per risparmiare un po’ di RAM (e di risorse).

Ecco, Microsoft Edge con queste, passate due ore di inattività (ma l’impostazione è pur sempre personalizzabile con timeout differenti o siti web esclusi) mette automaticamente in sospensione le schede inattive permettendo di conseguenza di impattare meno sul sistema, rendendo il tutto più veloce (o meglio, meno lento). In occasione del rilascio della versione 100 di Microsoft Edge, la Casa di Redmond ha fra l’altro aggiornato tale funzione andando a renderla dell’8% più efficace.

E ora, è Microsoft stessa attraverso il profilo Twitter del canale Dev a condividere i numeri relativi a tale funzione. Come anticipato le schede dormienti di Microsoft Edge hanno contribuito a far risparmiare ben 273,7 Petabytes (237.700 TB) di RAM in meno di un mese (negli ultimi 28 giorni per la precisione).

Sarebbero dunque circa 39,1 MB guadagnati per scheda aperta, che sembrerebbero una miseria per un PC moderno. Il discorso cambia se li si guarda invece con di fronte un dispositivo più datato e di fascia bassa, dove anche solo quel poco di RAM risparmiata può fare un po’ di differenza.

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