Ebbene sì, pare proprio che Dyson si stia cimentando con una certa lena nel settore della robotica, della robotica domestica per la precisione. Lo dimostrano i primi prototipi emersi in queste ore, prototipi che la stessa azienda inglese ha svelato, anche in video, in occasione dell’ICRA di Filadelfia, una conferenza internazionale dedicata per l’appunto alla robotica e all’automazione. L’obiettivo è chiaro ed esplicitato: realizzare un dispositivo autonomo in grado di svolgere le faccende domestiche e altre attività.

L’idea di Dyson, a capofitto nel mondo della robotica

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Dyson è un’azienda inglese basata a Singapore ma con diverse rami anche nel Regno Unico, che progetta e produce elettrodomestici di vario genere (dai ventilatori agli aspirapolveri, passando per asciugacapelli e purificatori d’aria). In questi ultimi anni si è saputa costruire una certa platea di utenti e appassionati, con la quale ha ormai raggiunto il grande pubblico con prodotti minimali e all’avanguardia. A titolo d’esempio, basti pensare alle cuffie che, oltre a riprodurre musica e voci, purificano l’aria.

Ulteriore dimostrazione di ciò la fornisce Dyson proprio oggi, con un comunicato in cui svela vari dettagli su cosa si stia muovendo all’interno dei propri cantieri. Un robot che fa da domestico, come dicevamo, l’idea è praticamente questa, benché la realizzazione sia tutt’altro che a buon punto.

Ci sono infatti vari prototipi che mostrano diverse abilità motorie che immaginiamo vadano in futuro a confluire in un unico robot tuttofare: ad esempio sollevare un giocattolo o dei piatti, passare l’aspirapolvere su una poltrona, impugnare una confezione di un detersivo o servire una tazzina di caffè.

Eccoli in azione, descritti nel video esemplificativo cui accennavamo, in cui si percepisce come grande attenzione sia rivolta alle abilità percettive (tramite sensori e videocamere), che giocano un ruolo di primo piano nella questione:

Dunque, se finora i robot di Dyson li abbiamo conosciuti come semplici aspirapolveri, le ambizioni dell’azienda paiono volersi liberare di questa stretta definizione. D’altronde, negli ultimi 6 mesi han riparato uno dei principali hangar dell’Hullavington Airfield (nel Regno Unito) non a caso. Questo ex hangar è ora di fatto proprio il centro della ricerca della robotica, centro che si prepara ad ospitare e a reclutare altri 250 ingegneri specializzati nel settore che entreranno a far parte di una squadra di lavoro già composta da 700 persone e destinata ad ampliarsi nei prossimi anni grazie a investimenti miliardari.

Ne vedremo delle belle? Probabile, ma certo non a stretto giro di posta visto che, a dire del Guardian, un robot del genere, in grado di svolgere le faccende domestiche difficilmente arriverà prima del 2030. Vi lasciamo intanto al comunicato stampa relativo per maggiori informazioni, comunicato che Dyson usa fra l’altro come strumento di comunicazione utile all’assunzione di altro personale appartenente al settore dell’ingegneria robotica.

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