Il Banco Galicia è il primo istituto creditizio argentino ad introdurre il trading di criptovalute tra le opzioni rivolte alla propria clientela. Gli utenti che sono interessati ad approfittarne potranno scegliere all’interno di un paniere composto per ora da quattro token e commerciarle tramite l’app di home banking dell’istituto, senza più dover rivolgersi ad aziende esterne per poterlo fare.

A rivelare la notizia sono stati alcuni clienti dell’istituto, affidando il messaggio ai social, affermando allo stesso tempo la propria sorpresa per il fatto che lo stesso Banco Galicia non ha eccessivamente pubblicizzato un’aggiunta così rilevante alla propria proposta.

A rendere possibile il nuovo corso dell’istituto privato di Buenos Aires è la collaborazione instaurata con Lirium, azienda che andrà in pratica ad offrire i suoi servizi in funzione di exchange al fine di poter disbrigare gli ordini dei clienti, offrendo inoltre custodial wallet per la protezione delle criptovalute acquisite a chi ne farà richiesta.

L’operazione può essere considerata alla stregua di un esperimento, considerato come per ora questo genere di investimento sia stato proposto su iniziativa della stessa banca a quella fetta di utenza che mostra un profilo di rischio elevato e disposta a osare di più pur di raggiungere rendimenti apprezzabili.

In Argentina le criptovalute sono sempre più popolari

La mossa dell’azienda bancaria bairense non dovrebbe stupire eccessivamente, alla luce della sempre crescente popolarità delle criptovalute in Argentina. Sono stati Ariel H. Sanchez, manager dei prodotti di investimento, e Nicolás de Giovanni, senior product manager del Banco Galicia a ricordare come all’interno del Paese sudamericano addirittura il 90% affermi di conoscere gli asset virtuali e di ravvisarne pe potenzialità per un investimento.

Lo stesso istituto ha inoltre condotto un sondaggio rivolto alla propria clientela dal quale è sortito un risultato estremamente significativo: addirittura il 60% della stessa si dichiara pronta ad incorporare questa classe di asset all’interno del proprio portafogli d’investimento. Un dato che è ancora più rilevante nella clientela più giovane e dinamica, ovvero quella maggiormente portata, per ovvie ragioni, all’innovazione.

Un risultato il quale non dovrebbe del resto destare eccessiva sorpresa in un Paese ove il denaro digitale ha ormai da tempo affiancato il peso tradizionale. Il motivo di questo trend è da ricercare in livelli di inflazione da sempre elevatissimi, tali da abbattere in tempi rapidissimi il potere d’acquisto della valuta fiat.

Di fronte a questa triste realtà, che ha ricadute pesanti anche sull’economia argentina, molti lavoratori a reddito fisso hanno deciso di rivolgere la propria attenzione a Bitcoin e Altcoin. In pratica considerano il rischio comportato dalla loro pronunciata volatilità minore di quello comportato da un’inflazione endemica. Appena prendono lo stipendio o la pensione molti di loro provvedono a cambiarne gran parte in valuta virtuale.

Un modus operandi il quale è del resto comune a gran parte del continente latinoamericano, a partire dal Venezuela, dalla Colombia e dal Brasile, altri Paesi ove gli asset digitali sono da anni in costante crescita. Con una particolare citazione spettante in questo caso a Caracas, ove il presidente Nicholas Maduro ha da tempo avviato la digitalizzazione dell’economia, facendo leva sul Petro, una criptovaluta di Stato garantita dalle risorse minerarie ed energetiche presenti sul suo territorio.

Non a caso, in un recente sondaggio condotto da Bitstamp proprio l’area sudamericana si è dimostrata la più ricettiva in assoluto nei confronti dell’innovazione monetaria, con un indice di gradimento pari all’81%. Se il sondaggio è stato condotto tra gli investitori istituzionali questo atteggiamento sembra comunque ormai estremamente diffuso in ogni ceto sociale dei Paesi interessati.

Per ora la proposta di Banco Galicia è limitata a quattro token

La banca di Buenos Aires ha per ora optato per un profilo improntato alla prudenza nella scelta delle criptovalute offerte. Il paniere dei prodotti su cui i propri clienti potranno fare trading comprende infatti l’icona crypto, Bitcoin, la sua principale rivale, Ethereum, un prodotto molto popolare come Ripple e una stablecoin, USDC.

Il Banco Galicia ha dal canto suo affermato che in questa prima fase la banca è intenzionata a limitare la sua offerta alle criptovalute collegate a progetti con usi pratici come blockchain, contratti intelligenti e registri/ledger, tra gli altri, ovvero quelli utilizzati con frequenza nella vita quotidiana. Nel caso in cui l’esperimento si rivelasse positivo, però, l’offerta potrebbe allargarsi ad altri asset molto diffusi anche tra i criptofans argentini.

Al tempo stesso l’istituto bancario ha voluto consigliare questo genere di investimento esclusivamente ai clienti caratterizzati da un profilo di rischio elevato, proprio in conseguenza della volatilità che è notoriamente la caratteristica saliente delle criptovalute, ancora più marcata rispetto ai tradizionali asset finanziari. Un atteggiamento senz’altro da apprezzare, proprio alla luce del fatto che nonostante un mercato abbastanza piatto nel corso degli ultimi mesi, non mancano clamorose crescite seguite da altrettanto repentine cadute, tali da poter provocare la rovina degli investitori meno accorti.

Resta ora da capire se altri istituti bancari vorranno seguire il Banco Galicia, considerato proprio il livello di popolarità raggiunto dalla valuta virtuale all’interno del Paese. Non stupirebbe eccessivamente una vera e propria corsa in tal senso da parte delle altre banche argentine nelle prossime settimane.

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