Anche su Telegram è ora possibile ai suoi utenti l’invio di criptovalute. A renderlo possibile è in particolare l’aggiunta di un bot da parte di The Open Network (TON), una blockchain decentralizzata inizialmente progettata da Telegram, la quale permette agli oltre 550 milioni di utenti dell’app di messaggistica di farlo senza l’addebito di commissioni per la transazione effettuata.
Il wallet bot, di questo si tratta, in pratica, consentirà l’invio e la ricezione di Toncoin, una volta che sarà stata installata l’ultima versione di Telegram. La stessa The Open Network sostiene che già più di 800mila account abbiano utilizzato la nuova funzionalità dopo la sua abilitazione, avvenuta all’inizio di questa settimana. Si tratta in effetti di una notizia importante, anche se non certo clamorosa, considerati i grandi movimenti che stanno interessando social media e app in generale, stabilendo contatti sempre più intensi con l’innovazione finanziaria.
Indice:
Telegram e criptovalute, una lunga storia alle spalle
Il rapporto tra Telegram e le criptovalute non rappresenta certo una novità, anzi. Già nel corso del 2019 la SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti aveva inaugurato una vertenza contro l’azienda dopo che la stessa aveva provveduto a raccogliere ben 1,7 miliardi di dollari con una vendita privata di token, denominati Gram.
Il motivo del contendere era rappresentato dal fatto che secondo l’autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi si trattava di titoli non registrati (la stessa accusa mossa in pratica nei confronti di Ripple). La causa si era poi risolta con un accordo estragiudiziale nel giugno del 2020, a seguito del quale Telegram aveva provveduto a restituire agli investitori coinvolti oltre 1,2 miliardi di dollari.
Telegram non è il soggetto principale in questo caso
Al tempo stesso, sembra comunque che il bot di The Open Network sia tutt’altro che sgradito alla stessa. Basta in effetti leggere il commento alla vicenda rilasciato da Pavel Durov, il fondatore di Telegram, per capirlo al meglio. Proprio lui, infatti, ha voluto ricordare che in occasione dell’addio a TON aveva espresso l’augurio che il suo operato potesse andare a vantaggio della collettività.
Come in effetti sembra stia oggi accadendo, tanto da spingere Durov alla seguente chiusa del suo messaggio: “Unlike the original TON, Toncoin is independent from Telegram. But I wish its team the same success. Coupled with the right go-to-market strategy, they have all they need to build something epic.”. Tradotto nella nostra lingua, significa in pratica che se Toncoin è indipendente da Telegram, al tempo stesso augura alla sua squadra lo stesso successo, per il quale TON ha del resto tutte le carte in regola.
Il precedente di Twitter
Non è assolutamente da escludere che anche Telegram decida nell’immediato futuro di seguire la strada tracciata da Twitter, aggiungendo un servizio effettivamente utile ai suoi tanti utenti dislocati in ogni angolo del globo, soprattutto alla luce della crescente popolarità degli asset virtuali, testimoniata di recente da alcuni importanti studi, a partire da quello di Bitstamp, che sembrano confermare la tendenza ad una adozione di massa delle criptovalute.
Intanto, The Open Network mette a segno un nuovo notevole colpo in termini d’immagine in un momento molto importante per la sia vita. Proprio all’inizio di questa settimana, infatti, la TON Foundation ha dichiarato di aver raccolto 1 miliardo di dollari di finanziamenti nel giro di appena dieci giorni. Soldi i quali saranno ora impiegati nel preciso intento di far progredire il suo ecosistema.
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