Nella lettera di aprile agli azionisti, che potete visualizzare qui, Netflix ha comunicato di aver perso 200.000 abbonati nel primo trimestre 2022, stimando perdite ben maggiori fino a 2 milioni di abbonati nel secondo trimestre: “La nostra crescita dei ricavi è rallentata considerevolmente.” Nonostante ciò, il trimestre è stato chiuso con circa 222 milioni di utenti attivi, confermando ancora l’azienda alla prima posizione rispetto ai competitor, ma forse non per molto.

Le perdite sono dovute a stime sbagliate e all’aumento dei prezzi degli abbonamenti

L’azienda non fa segreto di aver probabilmente interpretato male i dati inerenti la crescita nel 2020, “Il Covid ha offuscato il quadro aumentando in modo significativo la nostra crescita nel 2020, portandoci a credere che la maggior parte del nostro rallentamento della crescita nel 2021 fosse dovuto alla spinta in avanti del Covid”. Questo è un primo punto interessante perché, a differenza di svariati altri ambiti in cui si incolpa a prescindere la pandemia per quasi qualsiasi cosa, qui l’azienda fa sostanzialmente un mea culpa, ammettendo di aver frainteso la crescita del 2020, non avendo correttamente analizzato la situazione futura.

Netflix ammette altresì che una delle cause della perdita di clienti, è riconducibile all’aumento dei prezzi degli abbonamenti di inizio anno, a seguito del quale soprattutto tra Stati Uniti e Canada il colosso ha perso molti abbonati. Strettamente correlato a quest’ultimo c’è il problema della condivisione dell’account, verso il quale l’azienda ha intenzione di prendere provvedimenti più stringenti; si stima infatti che ben 100 milioni di famiglie utilizzino il servizio di streaming tramite password condivise, causando una maggiore difficoltà ad aumentare l’adesione in molti mercati.

Un’altra causa della perdita di clienti si può trovare nella sospensione del servizio in Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, sospensione che è costata all’azienda svariati abbonati; a ciò si aggiunge ovviamente una concorrenza sempre più agguerrita, sia dal punto di vista dei contenuti che dei prezzi.

I piani di Netflix per arginare il problema reintroducono lo spauracchio degli abbonamenti con pubblicità

La società non è certo indifferente alla perdita di abbonati, “Il nostro piano è di riaccelerare la nostra visualizzazione e la crescita dei ricavi continuando a migliorare tutti gli aspetti di Netflix, in particolare la qualità della nostra programmazione e dei nostri consigli, che è ciò che i nostri abbonati apprezzano di più. Per quanto riguarda i contenuti, stiamo raddoppiando lo sviluppo della storia e l’eccellenza creativa“. Netflix ha citato tra i miglioramenti offerti al servizio, la recente introduzione del doppio pollice in su che permette agli utenti di “esprimere meglio ciò che amano veramente, consentendoci di continuare a migliorare i nostri consigli personalizzati e l’esperienza complessiva“.

Uno dei piani già paventati dall’azienda, se non il principale al momento, prevede la futura introduzione di piani più economici supportati dalla pubblicità. Il CEO Reed Hastings ha rivelato, a The Hollywood Reporter, che l’azienda sta attualmente lavorando all’offerta e che finalizzerà i dettagli dei piani entro uno o due anni al massimo. Nonostante il dirigente riconosca la semplicità degli abbonamenti come un punto di forza per l’azienda, ammette altresì che avrebbe senso proporre abbonamenti più economici, coadiuvati da annunci pubblicitari, a coloro i quali non abbiano problemi a visionarli.

Un altra soluzione, potrebbe veder estesa una pratica recentemente introdotta in Cile, Costa Rica e Perù; nei suddetti paesi è infatti in test una funzionalità per cui agli abbonati è concesso di aggiungere membri al proprio account, dietro un pagamento extra di 3 dollari. La società ha infatti dichiarato l’intenzione di ampliare tale pratica ai mercati globali, Stati Uniti inclusi e probabilmente anche Italia, entro un anno.

Questo consente a coloro che condividono l’abbonamento contro i termini di servizio dell’azienda, di continuare ad usufruirne pagando una cifra extra. Così facendo Netflix spera di raggiungere un equilibrio, auspicando l’aumento delle proprie entrate finanziarie grazie a tutti coloro che condividono l’account. Non ci sono al momento informazioni più specifiche, soprattutto per quanto riguarda i prezzi, i costi applicati nei paesi attualmente in fase di test infatti, verranno verosimilmente modificati e adeguati in base al mercato di appartenenza.

Insomma, Netflix è disposta a percorrere diverse strade per arginare la perdita di abbonati, qualsiasi strategia venga intrapresa verrà con ogni probabilità introdotta anche da noi visto che la concorrenza è sempre più agguerrita.

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