La conferenza Bitcoin 2022 si è rivelata, come al solito, prodiga di novità. L’evento, tenuto a Miami, ha visto tra gli altri una succosa anteprima: il lancio di un nuovo browser basato sul Bitcoin. Il suo nome è Impervious e grazie a Lightning Network permette di togliere completamente di mezzo ogni genere di intermediario.

A darne l’annuncio è stato il CEO di Impervious AI, Chase Perkins, il quale si è avvalso, per farlo, di una dimostrazione dal vivo nel corso della quale si è connesso con il proprio ingegnere capo per alcuni secondi, l’equivalente di una spesa pari a 15 Satoshi. A rendere possibile questo contenimento dei costi è stata una connessione peer-to-peer su Lightning Network.

Impervious rappresenta il primo browser web nativo su LN e rende possibile agli utenti una connessione diretta tra di loro, senza la fastidiosa presenza di intermediari tesi esclusivamente a trarre un profitto dall’operazione. In tal modo diventa possibile unesperienza decentralizzata, senza alcun tipo di censura e, soprattutto, senza la necessità di concedere a terzi i propri dati personali.

Il progetto su cui sta lavorando Impervious AI vanta appena sei mesi di vita. Un lasso di tempo quindi abbastanza limitato, tale da far presupporre che quanto mostrato da Perkins nel corso dell’evento tenutosi in Florida vada considerato soltanto l’inizio di qualcosa di più grande. Almeno nelle speranze di chi è stanco di doversi piegare ai desiderata delle grandi compagnie tecnologiche.

Impervious: l’architettura e gli scopi

Impervious API è un “programmatic layer” di terzo livello grazie al quale gli sviluppatori sono in grado di utilizzare Bitcoin come livello base per la verifica, e Lightning Network come secondo livello per la trasmissione dei dati.

Il motivo di questa architettura è stato spiegato da Perkins: gli utenti del web sono ormai vittime di una vera e propria tirannia digitale da parte delle Big Tech, che sono in grado di controllare i dati personali, tracciarli e, soprattutto, trarne profitto rivendendoli. Un modus operandi tale da trasformare infine gli internauti in un vero e proprio prodotto di marketing. Ovvero quanto di più lontano si immaginava agli albori di Internet, quando la rete doveva essere un nuovo universo imperniato sulla libertà.

Di fronte a questa tendenza, sempre più pronunciata, Impervious si propone di spazzare via ogni possibile intermediario, comprendendo nel novero le grandi aziende che hanno occupato militarmente il web. In tal modo diverrebbe ad esse impossibile la mercificazione delle informazioni personali degli utenti. Un piano estremamente ambizioso che, non a caso, ha destato un certo clamore a Miami.

Considerate le polemiche sull’uso improprio delle stesse, balzato agli onori delle cronache con lo scandalo Cambridge Analityca – Facebook, si tratta di una tematica estremamente delicata, tale da spiegare il grande interesse destato dall’annuncio di Chase Perkins.

Se l’accento per l’occasione è terminato sulla questione legata alla privacy, Impervious, presenta però altri aspetti di notevole interesse. Ad esempio, accorda agli sviluppatori la possibilità di scrivere programmi su di esso. Per poterlo fare utilizza la blockchain di Bitcoin come base su cui viene ad essere costruito il resto, e Lightning Network al fine di originare connessioni peer to peer per transazioni le quali non passano attraverso il livello di base di BTC.

Va rilevato peraltro come LN sia un protocollo estremamente scalabile. Non prevede infatti il coinvolgimento di terze parti per quanto riguarda le transazioni in questione, rendendole in grado di espandersi senza limitazioni.

Le altre caratteristiche di Impervious

Se la protezione dei dati personali sembra essere una sorta di ossessione per l’azienda, il browser, presenta anche altre caratteristiche di notevole rilievo, ovvero:

  • un VPN (Virtual Private network) resistente alla censura e alla sorveglianza;
  • la presenza di un servizio di messaggistica criptata;
  • un sistema di indirizzo e controllo decentralizzato per la propria rete personale;
  • l’integrazione di un sistema di pagamento per i contenuti fruiti in streaming.

I passi successivi di Impervious

Occorre a questo punto precisare che il browser non può in questo momento essere scaricato sul proprio personal computer. È comunque stata approntata una lista d’attesa cui ci si può iscrivere per poter condurre a termine il download quando sarà possibile.

Nel frattempo, però, il profilo Twitter ufficiale dell’azienda vanta già un seguito pari a oltre 17mila follower. Un segno evidente del grande interesse che il browser ha già destato, derivante proprio dalle problematiche connesse al trattamento dei dati personali online.

Un problema di lunga data che si è andato aggravando con il trascorrere del tempo, a causa dei tanti comportamenti impropri delle grandi aziende. Se Facebook è stato il simbolo di questo trend, anche le sue concorrenti non si sono risparmiate in tal senso, destando preoccupazioni sempre più larghe anche nella politica, testimoniate dalla decisa opposizione al progetto Libra di Mark Zuckerberg, poi naufragato.

Per gli sviluppatori che siano intenzionati a farsi una prima idea di come è strutturato il browser, su docs.impervious.ai è comunque già disponibile una documentazione in grado di aiutarli, in attesa di eventuali integrazioni nell’immediato futuro.

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