Non lo diciamo noi, ma lo sottolinea un’indagine realizzata da un gruppo di ricerca secondo cui il 33% degli abbonati a Netflix condivide la password, e quindi l’account, in maniera impropria. Numeri che non stupiscono nessuno, ma che danno un’idea concreta di quella che pare da tempo un’abitudine piuttosto comune, non solo in Italia, ma un po’ dappertutto.

Non è un mistero infatti che il colosso dello streaming a stelle e strisce abbia una mezza idea di introdurre delle limitazioni alla condivisione degli account, una mossa che non stupirebbe affatto. Comunque, questo è quanto emerge dall’analisi in questione.

Il sondaggio conferma l’impressione: il 33% degli abbonati a Netflix condivide l’account impropriamente

La ricerca in questione è stata effettuata da Leichtman Research Group, ente che ha preso come riferimento 4.400 famiglie di tutti gli Stati Uniti d’America e che, oltre a Netflix, si è focalizzata anche su altri servizi in abbonamento.

Ma guardando solo al Nostro, quella che emerge dallo studio è una tendenza comune che in Netflix si mostra così: escludendo il 3%, che rappresenta i casi in cui il servizio fa parte di bundle compresi con altri abbonamenti, il sondaggio evidenzia che solo il 64% degli utenti paga l’abbonamento regolarmente, il restante 33% no.

Zoomando su tale 33%, dal sondaggio in questione emerge che il 15% del totale utilizza Netflix pagandolo ma lo condivide con altri utenti al di fuori del nucleo familiare, un altro 15% usufruisce del servizio senza sborsare alcunché, cioè prendendo in prestito password e account da famiglie terze, e il restante 3% non viene pagato perché è fornito come bundle per più famiglie.

La condivisione delle password è una peculiarità intrinseca nella maggior parte dei servizi di streaming. Aiuta a espandere la base di utenti e a fidelizzare i clienti, ma crea anche un divario fra le famiglie che beneficiano del servizio e gli abbonati paganti effettivi. Ad esempio, circa due terzi delle famiglie statunitensi dichiarano di avere Netflix, ma questo comprende anche quel 10% di utenti che non pagano il servizio perché preso in prestito da abbonamenti altrui, ha affermato in tale occasione il presidente e primo analista del gruppo Leichtman Research Group.

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